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Meloni scatenata contro carne sintetica e farina di vermi

Nel libro-intervista realizzato con Sallusti, il premier promette battaglia sul Nutriscore

Sul Nutriscore la contrarietà dell'Italia sarà totale e frontale. Parola di Giorgia Meloni. Le affermazioni del presidente del Consiglio sono estratte dal libro-intervista "La versione di Giorgia" (Rizzoli), realizzato con Alessandro Sallusti. "Dobbiamo proteggere anche identità economiche che nonostante siano fuori dalle grandi concentrazioni rappresentano un patrimonio", dichiara il premier.

Di seguito, Meloni si domanda: "Come diavolo è possibile volere imporre una etichetta sul vino che ci dica 'occhio, fa male' e poi agevolare le multinazionali della carne sintetica o delle farine di vermi? Lo vogliamo dire o no che non è il vino che fa male ma è il suo abuso che, come tutti gli abusi, provoca problemi?".

Oltre al vino, il premier difende l'olio extravergine d'oliva: "Ci sono i francesi che spingono perché l’Europa adotti e ci imponga il nutri-score, la famosa etichettatura sui cibi di proprietà di una loro agenzia: bollino verde per quelli sani, rosso per quelli che fanno male. Bene - commenta Meloni - il nostro olio extravergine di oliva avrebbe bollino rosso in base alla bizzarra tesi che contiene troppi grassi saturi per litro. Dico bizzarra nel senso che quando mai uno si attacca alla bottiglia dell’olio e se ne scola un litro al giorno?".

Con un pizzico di sarcasmo, la titolare di Palazzo Chigi aggiunge: "Lo sanno o no questi fini scienziati che qualsiasi nutrizionista la prima cosa che ti dice di non eliminare è proprio l’olio extravergine perché nel giusto dosaggio offre solo benefici? In compenso quel semaforo sarebbe verde per le bevande frizzanti fatte in laboratorio in quanto esenti da grassi saturi. Mi stupisce che questa spinta arrivi proprio dalla Francia che ci contende il primato europeo per denominazioni d’origine, e che invece sembra privilegiare le ragioni della grande distribuzione a quelle dei suoi produttori".

"Mi auguro cambino idea, ma la nostra opposizione rimarrà totale - prosegue Meloni -. In ogni caso, è evidente, per rimanere in tema, che è in corso un tentativo di arrivare a una standardizzazione dell’alimentazione a vantaggio di chi si arricchisce sulla quantità del prodotto e non sulla sua qualità". Bisognerebbe, avverte il capo del governo, "sostenere la sana concorrenza tra i vini e i formaggi italiani e quelli francesi e non viceversa agevolare chi vorrebbe controllare e limitare la loro diffusione per dominare in altro modo la filiera alimentare".

Infine, un accenno anche alle importazioni di frutta e verdura a prezzi bassissimi da nazioni che non rispettano i nostri standard etici e sociali, e dove lo sfruttamento dei lavoratori nei campi non è l’eccezione ma la regola. La vera concorrenza, sostiene il premier, è nel confronto tra imprenditori che rispettano le regole e, in particolare, la dignità dei loro dipendenti.

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EFA News - European Food Agency
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