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Bovini: meno allevamenti in Lombardia (-1,38%) ma cresce consumo carne (+0,5%)

I dati forniti dal Consorzio regionale dei produttori, alla vigilia del 1° Festival della Carne Rossa

Luci e ombre sulla carne rossa bovina, alla vigilia dell'atteso evento di domani a Mantova. In Lombardia, gli allevamenti sono numericamente scesi a 7888 (-1,38%) a giugno 2023. Al contempo è diminuita la quantità di capi bovini: 319.388 (-0,55%) [fonte: Teseo.Clal.it]. Decisamente meglio va sul fronte dei consumi di carne bovina, cresciuti in quantità dello 0,5% nel periodo febbraio-luglio 2023, rispetto allo stesso semestre del 2022, mentre in valore l'aumento si attesta al +5,9%.

A riferirlo è il Consorzio Lombardo Produttori di Carne Bovina (346 soci, 432 allevamenti per un patrimonio zootecnico intorno ai 95.000 capi), alla vigilia del 1° Festival della Carne Rossa (Mantova, 16 settembre 2023), promosso dallo stesso Consorzio (leggi notizia EFA News). “L’aumento dei prezzi è inevitabilmente collegato all’inflazione – afferma Primo Cortelazzi, presidente del Consorzio Lombardo Produttori di Carne Bovina – ma l’incremento di spesa è stato decisamente più contenuto rispetto ad esempio alla carne suina fresca, che nello stesso periodo ha visto un calo dei consumi del -1,93%, a fronte di un +10,1% tendenziale in termini di prezzo”.

Ancora più confortanti i dati relativi al trimestre maggio-luglio 2023: +4% tendenziale l’evoluzione in quantità e +6,5% in valore [fonte Teseo.Clal.it]. “È la conferma se non di un forte rilancio dei consumi – commenta Cortelazzi - di una crescita della domanda che riteniamo positiva e che sta sostenendo purtroppo solo in parte i prezzi di mercato, a fronte di un’offerta di carne italiana in flessione. Ciò significa che il trend positivo dei consumi di carne bovina è solamente in parte legato alla carne italiana, alla quale si preferisce per ragioni di prezzo quella estera congelata o refrigerata”.

Solo nel mese di maggio, inoltre, gli acquisti di carne bovina dall’estero sono saliti del +6,05% tendenziale, con Polonia, Francia, Paesi Bassi e Spagna che figurano come primi fornitori del prodotto nei primi cinque mesi del 2023, grazie al fattore prezzo, che rende tali Paesi più competitivi rispetto all’Italia.

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EFA News - European Food Agency
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