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CLARA MOSCHINI

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A Marsala scoppia la guerra del vino

Stop di un giorno alla vendemmia: richieste "misure urgenti" per il settore danneggiato dalla siccità

È scoppiata la polemica sulla vendemmia a Marsala, in Sicilia. A scatenare la diatriba una nota del Comune secondo cui "si fermano le Cantine sociali di Marsala e Petrosino. Si ferma la vendemmia nei due importanti territori vitivinicoli della provincia". Non è vero, replicano i diretti interessati che oggi specificano come "le cantine sociali di Marsala e Petrosino non hanno fermato la vendemmia. Lo faranno venerdì 22 settembre, come forma di protesta, in occasione della manifestazione La notte del vino". 

A riportare la notizia è stato IL Fatto quotidiano in un lungo articolo che fa riferimento alla nota del Comune contestata dalle cantine. "Sempre dalla nota del Comune -aggiungono i diretti interessati- si scopre anche che c'è un tavolo operativo, al quale ovviamente non può mancare il sindaco Massimo Grillo, per affrontare la crisi del comparto vitivinicolo. Tuttavia, non vengono riportati dati e cifre o elementi utili".

La nota del comune cha ha dato la stura alle proteste riporta: "Si fermano le Cantine sociali di Marsala e Petrosino. Si ferma la vendemmia nei due importanti territori vitivinicoli della provincia. Venerdì prossimo, 22 settembre, le due comunità si raccolgono attorno al mondo agricolo per sottolineare assieme la gravità della situazione che mette a rischio non solo il settore di riferimento, ma tutto l’insieme economico e produttivo. È quanto è stato deciso, nella tarda serata di ieri, a seguito dell’incontro nella sede della Strada del Vino di Marsala, promosso dai sindaci Massimo Grillo e Giacomo Anastasi. Presenti rappresentanti delle Cantine sociali, del settore vitivinicolo e delle categorie sindacali, il tavolo operativo ha dato il suo ok a partecipare in massa alla manifestazione straordinaria La notte del vino, in programma venerdì prossimo, 22 settembre, a Marsala".

L’appello lanciato dai sindaci di Marsala e Petrosino invita "calorosamente tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa manifestazione di solidarietà. 'Insieme vogliamo far giungere il nostro appello forte e chiaro al Governo Regionale e Nazionale, richiedendo misure immediate per sostenere il settore. Fermare la raccolta dell’uva in piena vendemmia è un fatto eccezionale per le Cantine Sociali, perché è eccezionale e drammatica la situazione dei nostri viticoltori. La nostra radicata tradizione e l’antica cultura del vino dei nostri territori devono continuare a vivere'".   

Secondo quanto riporta il Fatto, tutto questo arriva come effetto del caldo record che avrebbe messo in pericolo la vendemmia. Nel 2023 le aziende agricole della zona hanno perso circa il 60/65% del raccolto dell’uva: un danno enorme. L’esasperazione riguarderebbe tutti gli agricoltori e andrebbe a influenzare anche altri settori economici del territorio, dato che la produzione vitivinicola è la principale realtà imprenditoriale della zona. Una situazione che il sindaco di Marsala, Grillo, definisce come “drammatica“.

Lo "sciopero" dovrebbe durare soltanto un giorno ma “poi dipenderà dalle risposte, se non ne avremo si andrà ad oltranza”, sottolinea il sindaco. A fronte dei danni provocati da eventi climatici sempre più estremi, infatti, lo stanziamento del governo per aiutare il territorio è di un milione di euro: una cifra che per gli agricoltori non è sufficiente a coprire il disastro. “Abbiamo danni per 100 milioni di Euro ma dal governo regionale o da quello nazionale non abbiamo avuto alcuna risposta. Ci sono molte parti dei nostri campi dove non abbiamo raccolto nulla: zero assoluto. Con un milione possiamo comprare le caramelle”, attacca Antonio Parrinello, rappresentante il Comitato dei giovani agricoltori di Marsala e Petrosino riportato dal Fatto. 

Anche per questo 25 sindaci, 15 presidenti di cantine sociali, 8 sindacati e tre deputati regionali (Cristina Ciminnisi del M5s, Nicola Catania di Fdi e Dario Safina del Pd), hanno scritto una lettera a Renato Schifani, presidente della Regione, a Luca Sammartino, assessore all’Agricoltura e alla prefetta di Trapani, Filippina Cocuzza, chiedendo un intervento urgente.

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