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Confimprese: "Retail tiene, 1650 aperture nel primo semestre 2023"

Rimane però un deficit di personale di 3000 unità complessive

La lettura dei dati del Centro studi Confimprese, in collaborazione con Global Strategy, sull’anno in corso stima una crescita netta del numero dei punti vendita di 2.900 unità rispetto al 2022, di cui 1.650 nel II semestre, equamente divisi tra diretti e in franchising. In particolare, i dati di aperture del II semestre 2023 sono in miglioramento sullo stesso periodo 2019 in cui le aperture si erano fermate a 820. I dati sono stati presentati nel corso della 7° edizione del Retail Summit Confimprese-Jakala.

"Nonostante il successo dell’online – afferma Mario Resca, presidente Confimprese (oltre 450 brand commerciali, 90mila punti vendita, 800mila addetti) – e sia pure nelle difficoltà che il Paese sta attraversando, il retail da segnali di positività. Le nostre insegne hanno reso più vivi i centri città e i centri commerciali aprendo una media di circa 1000 negozi dal 2019 al 2022. Il 2021 è stato un anno di razionalizzazione per il retail, messo in ginocchio dalla pandemia e dalle chiusure prolungate degli esercizi commerciali, mentre il 2022 si è aperto con una maggiore consapevolezza sulla strategia da seguire per il rafforzamento della rete distributiva. Eventuali rallentamenti nei piani di sviluppo si vedranno nel 2024".

Il trend di chiusura di punti vendita si conferma debole anche nel II semestre 2023, con un numero di chiusure previste che si attesta a circa l’1%. Le cause rimangono legate alla riduzione dei ricavi per 6 aziende su 10, mentre il 40% ha in programma interventi di razionalizzazione della rete distributiva. L’esiguo numero si distribuisce equamente tra centri commerciali, outlet, retail park e vie dello shopping nelle grandi città e negozi di prossimità nelle città di provincia. Le chiusure risultano principalmente dettate dalla riduzione dei ricavi (indicata da quasi 6 aziende su 10 in linea con il I semestre) e dai processi di razionalizzazione della rete (44% dei rispondenti). Le chiusure dettate dall'eccessiva onerosità della location calano di circa il 20% rispetto a quanto registrato nel I semestre 2023.

L’elemento di criticità segnalato dal rapporto Confimprese è la mancanza di personale che rischia di penalizzare lo sviluppo distributivo. Alla base associativa Confimprese mancano 3000 persone tra personale di vendita, magazzino, cassieri, cuochi, addetti di sala, alla griglia e camerieri. Le difficoltà maggiori per la ricerca di manodopera si riscontrano al Nord. Più ricettivo il Sud, che al momento rappresenta un serbatoio da cui attingere risorse. Nei canali di vendita, si conferma la strategia riscontrata nel I semestre 2023 con una predominanza di retailer di abbigliamento-accessori pari al 91% e della ristorazione (80%) che dichiara di aprire all’interno dei centri commerciali. Le vie dello shopping e i negozi di prossimità sono il canale privilegiato per l’80% degli operatori di altro retail (casa-arredo, ottica, entertainment, benessere e cura persona, elettronica). La percentuale scende al 60% per la ristorazione e al 45% per abbigliamento-accessori. 

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EFA News - European Food Agency
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