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Le "canne al pesto" arrivano in parlamento

Intervento del leghista Bruzzone che risponde al Pd Santori su pesto e cannabis: era davvero necessario?

Le vacanze sono finte ma il parlamento, evidentemente, ha decisao di concedersi ancora qualche giorno di relax. E così, invece di parlare della crisi che attanaglia il Paese, pensa bene di dedicare un po' del suo tempo alla polemica innescata qualche giorno fa dall'esponente Pd Mattia Santori sul pesto e la cannabis. Anche lui, evidentemente, ancora in vacanza, almeno con la testa.

La ex sardina, forse per questo afflato con l'agroalimentare che lo attanaglia anche politicamente (oggi è consigliere comunale del Pd a Bologna) la scorsa settimana si è presentato in consiglio portando con sé un vasetto di pesto e uno di infiorescenze di canapa. Il suo intervento è stato preso come una vera e propria provocazione. 

"Entrambe le aziende che producono questi vasetti possiedono la partita Iva, pagano le tasse e i dipendenti, rischiano capitale proprio -ha detto Santori riportato da BolognaToday-. Entrambe sono energivore, pagano le bollette e si misurano con il mercato internazionale. Entrambi i prodotti contengono rischi per la salute: il pesto può contenere tracce di frutta con guscio, che per le persone allergiche può essere mortale, come gli zuccheri per le persone diabetiche. Ma possono avere benefici per la salute: il pesto perché fa parte di una dieta equilibrata e il Cbd per suoi riconosciuti effetti analgesici, antinfiammatori e antiepilettici".

Apriti cielo. Oggi il deputato leghista Francesco Bruzzone, esponente del Carroccio in Liguria, ha risposto alla provocazione lanciata alcuni giorni fa dall'ex capo sardina Santori che, alla fine del suo intervento in Comune, praticamente è arrivato a fare improponibili paragoni fra il pesto alla genovese e la cannabis. Intervenuto alla Camera, il deputato della Lega ha parzialmente imitato Santori, mostrando ai colleghi politici un vasetto di pesto. 

Il suo messaggio, però, è stato completamente diverso e decisamente piccato. "Vorrei denunciare un fatto -dice Bruzzone-. Qualche giorno fa Mattia Santori, che è un consigliere comunale di Bologna del Partito Democratico, ha paragonato il pesto a una droga, alla cannabis. Ha detto che il pesto è come la cannabis".

"Noi liguri ci sentiamo offesi rispetto a questo tipo di affermazione -aggiunge Bruzzone-. I liguri mangiano il pesto e non sono dei drogati. Dichiarazioni vergognose, dalle quali il suo partito non si è dissociato, né quello ligure, né quello emiliano. Il segretario del Pd non si è dissociato, non ha detto nulla. Invito tutti quelli che ci ascoltano a capire che questa è una cosa non buona. Invito tutti a mangiare più pesto, e a farsi meno canne. Comunque state tranquilli, che noi liguri il pesto continueremo a mangiarlo".

Bruzzone ha concluso il suo intervento con un atto simbolico, ossia portando alle labbra un po' del pesto che aveva con sé. Detto questo non resta che chiosare dicendo che, prima di tutto, in Liguria nessuno si è minimamente accorto dell'uscita dell'ex sardina (o ancora sardina?) Santori. Secondo: i pesto è ancora in vendita nella gdo e nei negozi di alimentari ma, soprattutto, terzo, quanto tempo è stato sprecato in parlamento per parlare di questa cosa con i soldi dei cittadini che pensano a cose ben più drammatiche come, ad esempio, comprare gli alimentari con i prezzi in rialzo? 

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