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CLARA MOSCHINI

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In Liguria è partita la caccia al cinghiale

Stagione venatoria aperta dal 1° ottobre: 35mila capi saranno abbattuti dalle 282 squadre liguri di cinghialisti

<e' partita ieri, domenica 1° ottobre la caccia al cinghiale in Liguria. La stagione della caccia, per altre specie, era già iniziata lo scorso 17 settembre, adesso tocca a quella al cinghiale con una stagione venatoria aperta fino al 31 dicembre 2023. Non è detto che la data finale sia questa: la stagione, infatti, si chiuderà prima se verrà esaurito il contingente annuale stabilito dalla Regione: si tratta di 35mila capi circa, che saranno abbattuti dalle 282 squadre liguri di cinghialisti, per un totale di 8.297 cacciatori impegnati, pari al 64% del totale dei cacciatori. 

La caccia avverrà, comunica Regione Liguria, "nel rispetto delle misure di contrasto alla peste suina africana - Psa".

La Regione, riporta la delibera della Giunta regionale con cui si dà il via liobera alla stagione venatoria, "ha individuato per la caccia al cinghiale il periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023, nel rispetto dell’arco temporale massimo di tre mesi previsto dall’articolo 18, della legge n. 157/1992, periodo che Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ritiene condivisibile per le aree indenni dal virus della peste suina africana (PSA)".

"La caccia di selezione al cinghiale -aggiunge la delibera- così come quella agli altri ungulati avviene sulla base di piani di prelievo distinti per sesso e classi di età, previo parere Ispra e sulla base delle linee guida
elaborate dallo stesso istituto". Per la programmazione dell’attività di caccia al cinghiale nelle zone soggette a restrizione I e II si dovrà tenere conto, "come sottolineato dall’Istituto, delle norme emanate a seguito della diffusione del virus della psa". L'area restrizione II è quella dove è stata riscontrata la presenza di peste suina africana nel cinghiale, mentre l'area restrizione I è una sorta di "area cuscinetto” esterna, ad alto rischio ma che non presenta casi di peste suina africana.

Per quanto riguarda il "presunto impatto derivante dall’utilizzo di segugi", dice ancora la delibera, "in relazione all’aumento del rischio di possibile diffusione del virus della psa, si ricorda come tutte le attività, compresa quella venatoria, siano soggette a misure particolari nelle zone soggette a restrizione per peste suina africana e che tali misure sono sovraordinate al calendario venatorio".

Infine, riprendendo una querelle che sembra non avere fine tra la Regione Liguria e l'Ispra, la giunta regionale nella delibera scriv: "sorprende constatare come l’istituto suggerisca l’estensione dell’orario di caccia al cinghiale alle ore notturne: misura certamente auspicabile sotto il profilo tecnico, perlomeno nelle zone nelle quali sia fattibile in relazione a prioritari criteri di sicurezza e incolumità pubblica, ma tuttora illegale, in quanto non consentita dalle norme nazionali sulla caccia".

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EFA News - European Food Agency
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