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Granchio blu: l'87% della filiera si dichiara preoccupato

Presentata al Senato la ricerca di Ugl Agroalimentare sugli italiani e i consumi ittici

Cresce la consapevolezza da parte dei consumatori italiani del concetto di pesca sostenibile con un incremento di oltre due punti percentuali rispetto al 2022 toccando quota 58,1%. Otto italiani su dieci si dichiarano disponibili a modificare o ridurre i propri consumi inserendo nell’alimentazione quotidiana anche specie pescate con metodi artigianali con un basso impatto ambientale per contribuire a migliorare la gestione dei mari. È forte l’impatto dell’emergenza “granchio blu”, tanto che l’87% della filiera si dichiara preoccupato. Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca “Gli italiani e i consumi ittici. Resistenze, ostacoli e opportunità per facilitare la scelta del prodotto ittico fresco italiano”, promossa dall’Ugl Agroalimentare e realizzata dall’Istituto demoscopico Lab21.01, presentata al Senato della Repubblica. La ricerca si è svolta prendendo come punto di riferimento due target: la filiera (ristorazione, Ho.Re.Ca., gdo, pescatori/allevatori/produttori di prodotti ittici, operatori/professionisti e opinion leader del settore) con 1.723 contatti totali e 519 interviste valide e complete e i consumatori italiani maggiorenni con 3.642 contatti totali e 1.032 interviste valide e complete.

Forte l’impatto dell’emergenza “granchio blu” sia sul target consumatori che sul target filiera anche se il livello di informazione sul tema appare molto diverso: il 42,8% dei consumatori rispetto all’88% degli addetti ai lavori si ritiene informato. Unanime invece il podio su chi dovrebbe fare di più per fronteggiare questa emergenza: sia consumatori che addetti ai lavori individuano nel Governo e nelle Istituzioni nazionali (53,6% consumatori; 53,8% filiera), nelle istituzioni locali (49,8% consumatori; 56,1% filiera) e nei mass media (37,5% consumatori; 39,6% filiera) gli attori che potrebbero incidere maggiormente.

Il 45,8% dichiara che la soluzione migliore sarebbe “pescare e potenziare la filiera di distribuzione e vendita al dettaglio per uso alimentare”, in seconda posizione “Informare, comunicando e alfabetizzando, i consumatori finali per incentivare l’acquisto e il consumo alimentare del granchio blu” (40,4%), e in terza posizione (37,8%) proporlo maggiormente al consumatore finale nei punti vendita. Diverse le strategie della “filiera” che mettono al primo posto “ottenere maggiori incentivi dallo Stato” (46,7%); in seconda posizione “stringere accordi a livello nazionale e locale che tutelino tutti gli attori della filiera ittica italiani” con il 43,7% e al terzo posto “pescare e potenziare la filiera di distribuzione e vendita al dettaglio per uso alimentare” con il 40,2%.

Solo 2 consumatori su 10 si ricordano una campagna di comunicazione/pubblicitaria sul tema della pesca (dato comunque cresciuto di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2022) mentre tra gli addetti ai lavori il valore sale al 63,1%. Distanti ancora i giudizi relativi alla comunicazione dei prodotti ittici: nonostante siano entrambi convinti che si debba comunicare di più, il 44,6% dei consumatori ritiene che la comunicazione ricevuta sia in parte o completamente sufficiente mentre per gli esperti del settore il dato arriva al 17,5%. Tra le fonti di informazione maggiormente affidabili entrambi i target analizzati mettono al primo posto i siti istituzionali (93,9% consumatori; 90,1% filiera), seguiti dalle Riviste di settore (89,6% consumatori; 80,3% filiera). Ancora concordi sulla qualità delle notizie ricevute: poco comprensibili (71,8% consumatori; 83,4% filiera); superficiali (63,4% consumatori; 94,9% filiera); allarmistiche (50,9% consumatori; 36,7% filiera). Solo un consumatore su dieci considera le notizie ricevute chiare e 2 su 10 tranquillizzanti.

Su valori simili si assesta anche il giudizio del campione degli intervistati rispetto alle informazioni relative alla provenienza dei prodotti ittici: oltre l’80% dei consumatori finali e degli stakeholders del settore pesca ritiene le informazioni poco semplici e comprensibili.

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EFA News - European Food Agency
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