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CLARA MOSCHINI

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Primo "Microcredito di libertà" per le donne vittime di violenza

Finanziamenti da 50 mila euro da Fidimed per chi presenta progetti per avviare una propria impresa

È stato deliberato il primo “Microcredito di libertà” in Italia dell’importo di 50 mila Euro. Si tratta di un microcredito imprenditoriale messo a disposizione in tutto il Paese da Fidimed, intermediario finanziario nazionale 106 vigilato da Bankitalia di matrice confindustriale (che è stato il primo ad aderire a questa iniziativa sociale) e garantito da Mediocredito centrale.

A darne notizia è stato Marco Paoluzi, responsabile coordinatore dell’area Credito e banche dell’Ente nazionale per il Microcredito, intervenuto all’inaugurazione della sede romana di Fidimed, nel cuore della Capitale, in via XX Settembre, 89, a pochi passi dal ministero dell’Economia, da Bankitalia e dal Quirinale. 

Il prestito, spiega il comunicato ufficiale, "ha una durata di sette anni con tasso azzerato dall’intervento dell’Ente nazionale per il Microcredito, gestore di questo progetto sociale del Dipartimento Pari opportunità in collaborazione con Caritas, Abi e Federcasse". Il microcredito imprenditoriale interviene in favore di donne vittime di violenza protette da centri antiviolenza in case rifugio e che, assistite da un tutor, presentano un progetto per avviare una propria impresa.

“La misura del microcredito imprenditoriale sta andando molto bene, abbiamo ricevuto numerose domande che stiamo valutando -spiega Paoluzi-. Questo grazie alla tempestiva candidatura di Fidimed che ci consente di erogare in tutto il Paese. La dipendenza economica è la base che costringe le vittime a rassegnarsi alla sottomissione. Noi offriamo loro la possibilità di costruire un futuro libero da dipendenze, con un progetto garantito e con dei tutor che assistono le neo-imprenditrici durante l’intero percorso. Questa misura è anche un forte stimolo all’occupazione: infatti, per ogni microimpresa che nasce si creano 2,3 posti di lavoro, compreso quello dell’imprenditrice”.

“Con l’apertura a Roma completiamo il programma di espansione nazionale di Fidimed previsto quest’anno -aggiunge l'ad Fabio Montesano-. Ma non finisce qui, perché il nostro piano industriale prevede nel 2024 ulteriori aperture. Infatti, mentre il sistema bancario chiude sportelli, noi inauguriamo nuove sedi per rafforzare il nostro ruolo sociale che è quello di essere al fianco delle imprese nel loro territorio e di sostenerle in questo momento di difficoltà, con prodotti veloci e in grado di soddisfare ogni esigenza". 

"Il Microcredito di libertà -prosegue Montesano-, come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha un forte impatto sociale perché permette alle donne di emanciparsi dalla violenza grazie al sostegno finanziario ad un progetto costruito insieme a noi. Ma, col microcredito, ci rivolgiamo anche alle startup e ai giovani che vogliano avviare un’attività imprenditoriale o professionale per rivitalizzare i centri storici”.

“L’esperienza del finanziamento in pool tra una banca come la nostra e un confidi come Fidimed è unica nel mercato finanziario nazionale -sottolinea Giuseppe Pignatelli, responsabile Divisione imprese di Banca Progetto-. Ci ha permesso di raggiungere anche il segmento delle micro e piccole imprese nel quale non eravamo specializzati e ha dato ottimi risultati che ci consentono di guardare al futuro con ottimismo, tant’è che il progetto ‘Easy Plus’ ha ottenuto il premio nazionale ‘Imprese vincenti’ di Confindustria”.

“L’apertura di Fidimed a Roma -spiega Giancarlo Abete, vicepresidente di Federconfidi- è un punto di arrivo e un punto di partenza, perché giungere nella Capitale dopo le presenze in Sicilia, Novara, Napoli, Bari e Milano, dimostra che c’è un progetto organico di crescita”.

"Con Fidimed, con cui collaboriamo per la finanza agevolata, abbiamo istituito un nuovo servizio capace di informare e accompagnare le imprese verso tutte le opportunità di finanza agevolata -annuncia Andrea Miccio, responsabile direzione Finanza d’impresa di Banca del Fucino-. Abbiamo cominciato in Sicilia, dove è attivo un bando per sostenere le pmi che fanno investimenti sostenibili 4.0”.

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