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Pesca /2. Masaf sfida l'Europa

Secondo Lollobrigida, le nostre marinerie sono messe a rischio da regole economicamente insostenibili

Il sottosegretario La Pietra respinge al mittente le politiche di Bruxelles che vanno "contro il settore".

Il governo italiano vuole rilanciare la propria pesca e lascia velatamente intendere all'Europa che la nuova normativa (leggi notizia EFA News) non è particolarmente gradita. A farsi portavoce del settore ittico sono il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e il sottosegretario dello stesso dicastero Patrizio Giacomo La Pietra. "La pesca è una risorsa. Non è possibile continuare a vedere le nostre marinerie essere messe a rischio a causa di regole che poco hanno a che fare con la sostenibilità ambientale e molto con l'insostenibilità economica, frutto di alcune scelte in Europa che hanno ridotto questo settore in maniera drastica", ha dichiarato Lollobrigida in occasione della sua visita a Cetara, dove, accompagnato dal viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, ha incontrato gli armatori impegnati nella pesca del tonno.

La visita è stata l'occasione per ribadire l'importanza cruciale della pesca come risorsa essenziale per la sovranità alimentare della nazione e ascoltare le preoccupazioni e le esigenze del comparto. ''Negli ultimi anni - ha detto il ministro - di agricoltura e pesca si è parlato poco, ora abbiamo incrementato gli investimenti, nonostante le crisi internazionali che opprimono l'economia, e nel Pnrr abbiamo inserito la possibilità di finanziare la pesca''. Lollobrigida ha infine sottolineato che agricoltori e pescatori sono i primi difensori dell'ambiente, in quanto garantiscono la produzione di cibo di qualità e contribuiscono alla manutenzione del territorio.

Da parte sua,  La Pietra, in un'intervista, ha confermato che il Masaf sta valutando un "percorso" di rinascita per la pesca italiana, assieme alle "associazioni datoriali" e "sindacali". Il sottosegretario manifesta preoccupazione per l'aumento degli "incidenti sul lavoro" e per il "ricambio generazionale", visto che "solo il 10% degli occupati nella pesca sono giovani. Su questo c'è da fare tutto il lavoro insieme - ha proseguito-, soprattutto puntando sul rinnovamento della nostra flotta peschereccia, sulle attrezzature, sulla formazione e soprattutto andando in Europa cercando di far capire che la pesca italiana è per noi un elemento fondamentale su cui stiamo puntando e quindi non siamo più messi nella condizione di accettare politiche che vadano contro questo settore".

In conclusione, il sottosegretario Masaf sottolinea che "il settore pesca rappresenta per noi un'eccellenza, noi siamo un paese proiettato nel mezzo del Mediterraneo, abbiamo 8.000 km di coste, solamente il 15% del pesce consumato italiano viene pescato nei nostri mari. Dobbiamo ribaltare questo trend perché abbiamo la possibilità di creare così posti di lavoro e aumentare il nostro Pil”.

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EFA News - European Food Agency
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