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CLARA MOSCHINI

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Venti di crisi, Giuntoli dichiara fallimento

L'azienda di gelati e ghiaccioli ha deciso il "tutti a casa"

Chiude i battenti Giuntoli, storica azienda toscana di gelati e ghiaccioli di Montignoso, in provincia di Massa, fondata nel 1955. La questione riguarda, di fatto, un doppio fallimento: quello di Alba S.r.l., l’azienda proprietaria dell’immobile in cui Giuntoli operava (aveva qui tutti i suoi macchinari e gli uffici) e, appunto, lo stop di Giuntoli S.a.s. Entrambe le società, dopo gestioni sbagliate e dopo le mazzate ricevuto da covid e dalla guerra in Ucraina che ha alzato alle stelle i prezzi delle materie prime, erano diventate inadempienti verso i fornitori. 

Ad aggravare la situazione c'è la rabbia degli ex dipendenti che definiscono la vicenda "un’occasione persa", come riporta La Nazione. Sono loro, adesso, a mettere sotto accusa il mancato accordo dei due giudici fallimentari, ritenendo che "non si sia lottato abbastanza" per salvare una realtà fiore all’occhiello della provincia. 

Nonostante tutto, Giuntoli era riuscita a mantenere il suo primato come azienda forte nella produzione di gelati, ghiaccioli e dolciumi, anche se non fatturava più le cifre del pre-covid. Eppure i problemi c’erano eccome, tanto che un’azienda colosso della produzione dei gelati era interessata a subentrare, mantenendo interamente la forza lavoro e sfruttando i macchinari all’avanguardia dell’azienda locale per la produzione industriale. Qualcosa però è andato storto e da lì è arrivato il coinvolgimento del Tribunale.

Per questo, adesso, i 15 dipendenti a tempo indeterminato di Giuntoli vorrebbero capire perché non si sia trovato l’accordo tra le due società, al corrente del fatto che l’azienda del settore interessata all’acquisto aveva l’intenzione di rilevare totalmente la Giuntoli S.a.s mantenendo i rapporti e le collaborazioni con i fornitori. I 15 dipendenti avrebbero mantenuto le solite mansioni, modificando solo il contratto passando da uno artigianale a uno industriale con ulteriori benefici: il nodo, secondo loro, a questo punto, è quello del mancato accordo tra i giudici che hanno deciso di far fallire le società.

"Hanno avuto due modus operandi diversi -sottolineano gli operai-. Il giudice di Giuntoli, Alessandro Pellegri, ha fatto il pre concordato e successivamente un periodo di esercizio provvisorio per portare a termine la stagione estiva, quindi ha permesso all’azienda di continuare a lavorare. L’altro giudice, Elisa Pinna, ha deciso il fallimento di Alba". 

"Il primo giudice, Pellegri -aggiungono le masetranze- si è preso tempo perché, noi ipotizziamo, aveva la speranza che dato l’interesse dell’altra azienda si sarebbe potuta sanare la situazione. Sul verdetto non si è tenuto conto di noi dipendenti fissi di Giuntoli, dei più di 100 dipendenti stagionali e dell’arrivo di un colosso che avrebbe portato oltre al risanamento dell’azienda, anche la possibilità di nuovi posti di lavoro. Diciamo questo perché ad Alba non è stato dato nemmeno un periodo di esercizio provvisorio per valutare se si potesse salvare qualcosa".

Gli ex dipendenti si aspettavano anche il sostegno da parte dei sindacati ai quali ora lanciano un appello. "Se salvi un’azienda salvi i dipendenti e il lavoro -affermano i dipendenti-. D’estate, Giuntoli arrivava ad assumere anche 100 operai che lavoravano per oltre 6 mesi. Sono operai che per tanti anni hanno lavorato nell’ambito, conoscono le macchine e svolgono il loro lavoro con professionalità: non possiamo dimenticarci anche di loro". 

"L’azienda -concludono le maestranze- si è sempre comportata bene con noi, ci avevano messo al corrente della situazione e del potenziale fallimento ma era in pari con gli stipendi e i contributi. Veramente si vuol buttare via un’occasione così importante di crescita anche della provincia e di avere sul territorio un’azienda colosso della produzione di gelati, ghiaccioli e dolciumi? E cosa accadrà dal momento in cui questa azienda arrivasse comunque nel nostro territorio? Si può avviare un procedimento che permetta all’azienda di non abbandonare l’idea di prendersi carico di Giuntoli?". 

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