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CLARA MOSCHINI

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Tartufo Bianco, al via la fiera di Acqualagna

Oggi inaugurazione nella cittadina delle Marche con la premier Giorgia Meloni

Già si parla di tartufo presidenziale. Perché a tenere a battesimo la 58ma Fiera del Tartufo Bianco al via oggi ad Acqualagna, in provincia di Pesaro e Urbino, interverrà il presidente del consiglio Giorgia Meloni. Il motivo della visita è la firma dell’accordo di coesione tra Governo e Regione Marche ma l’evento per la capitale del tartufo è di portata storica: è la prima volta infatti che un premier visita la cittadina, per di più in occasione dell’apertura della Fiera. 

In programma nei prossimi 3 fine settimana fino al 12 novembre, cooking show, eventi, premi (prevista quest’anno la Gara Nazionale delle Città del Tartufo, sfida in cucina tra i principali centri testimonial del tartufo in Italia) e naturalmente un mercato con 9 espositori. La Fiera è infatti la punta di diamante di un’attività che dura 365 giorni l’anno, su un territorio trasformatosi negli anni in distretto economico (forte anche di un’iva agricola agevolata al 5%) famoso in tutto il mondo, con un giro d’affari che tra le 10 aziende trasformatrici e i 25 ristoranti specializzati si aggira intorno ai 50 milioni di Euro.

“Acqualagna è l’unica città del tartufo a poter vantare, oltre al bianco pregiato, tutte le altre 8 tipologie del fungo ipogeo”, spiega Emanuela Bartolucci, titolare di Acqualagna Tartufi, main sponsor della manifestazione insieme al pastificio Luciana Mosconi, “e cioè il nero pregiato, l’uncinato scorzone invernale, il nero invernale trifola nera, l’estivo scorzone, il bianchetto marzuolo, il moscato brumale, il nero ordinario mesentericum e il nero liscio macroscopum. E in una regione in cui si stima i cercatori siano circa 22.000, la nostra è un’economia basata in gran parte su questo prodotto: su 4500 abitanti il 60% va infatti a tartufi. E chi aveva un terreno ha investito nella creazione di tartufaie: non a caso la prima tartufaia italiana è nata propro qui nel 1932, arrivate oggi, grazie anche agli studi del Centro sperimentale di tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado e di quello di Amandola, a 250. Se in Toscana del resto impiantano vigneti, noi qui coltiviamo tartufi”. Già, ma che stagione sarà quella che va a iniziare? E quali le quotazioni previste?

“Una stagione in prospettiva di forte miglioramento e più dilatata nel tempo”, spiega ancora Bartolucci. “L’estate siccitosa ha fatto sì che l’inizio della raccolta si sia spostata ai primi di novembre, per prolungarsi fino al 20 gennaio qui nelle Marche e al 30 in Piemonte. Con i primi freddi l’odore del magnatum pico è più percepibile e la raccolta più agevole: ne già stato rinvenuto uno di oltre 1 kg, insieme ad un altro di 700 gr. Riguardo ai prezzi, considerata l’attuale congiuntura, abbiamo deciso di mantenere più basse le quotazioni rispetto al 2022: se infatti l’anno scorso il bianco pregiato poteva arrivare a 5000 E al Kg, quest’anno un chilo toccherà al massimo i 3500 E, e cioè il 40% in meno. Sarà insomma un’annata calmierata. Che toccherà i suoi minimi, come sempre del resto, nel mese di gennaio: la stagione dei tartufi, non tutti lo sanno, non finisce infatti a Natale. Nel primo mese dell’anno c’è sul mercato ancora un ottimo prodotto, le cui quotazioni quest’anno saranno decisamente più basse, intorno ai 2000 E/kg”.

Del resto in casa Bartolucci conoscono bene il settore: nata 60 anni fa, Acqualagna Tartufi, una delle aziende trasformatrici più grandi del distretto, fattura ogni anno 3 milioni di Euro, con oltre 200 kg di bianco pregiato e nero uncinato, lavorato e fresco, il 60% dei quali destinati all’estero. Rischiestissimi infatti non solo in Germania e Svizzera ma anche in inaspettate sponde orientali come Vietnam e Malesia. 

E in Italia? “Il bianco pregiato di Acqualagna spopola lungo tutto la fascia adriatica”, precisa ancora Bartolucci, “richiestissimo non solo in Veneto ma anche in Puglia: i baresi sono ottimi clienti. 

La differenza con il bianco pregiato di Alba? Si tratta sempre di tuber magnatum pico. Ma il nostro si distingue per la profumazione, elegante e meno “agliata” e più persistente, e la capacità di conservarsi integro anche due settimane dopo la raccolta”. 

Doverosi un paio di consigli per l’acquisto perfetto.

“Per un primo destinato a quattro persone, considerando che in genere si utilizzano 7 gr a piatto, la pezzatura ideale va dai 20 ai 40 gr”, conclude l’imprenditrice. “In caso di dubbi sulla qualità in Fiera è presente una commisione di esperti disponibile a visionare e valutare il prodotto, sia prima che ad acquisto avvenuto. Noi teniamo moltissimo che il cliente rimanga soddisfatto”. 

L’accordo con il Governo alla firma domani destina alla Regione Marche 330 milioni di fondi per sviluppo e coesione. A questi se ne aggiungeranno altri 40 per finanziare tutte le opere.

Galleria fotografica Tartufo bianco di Acqualagna Tartufo bianco di Acqualagna
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