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Liguria, caccia ai cinghiali: 514 ungulati uccisi a Genova

In 10 mesi abbattuti nella regione 2.332 capi, la metà nel solo capoluogo e provincia

Preoccupa non poco la situazione dei cinghiali a Genova a in tutta la regione. Secondo i dati diffusi dall'assessorato regionale all'Agricoltura, nei primi dieci mesi del 2023, cioè dal 1° gennaio 2023 al 27 ottobre scorso, in regione sono stati abbattuti 2.332 capi. Quello che preoccupa è che di questi, ben 1.229, cioè più della metà, sono stati abbattuti nella provincia di Genova e che ben 514 sono stati abbattuti dalla Vigilanza faunistica regionale nel territorio del solo Comune di Genova. 

Gli abbattimenti nelle altre province, secondo i dati regionali, indicano: 505 a Savona, 399 a Imperia e 199 a La Spezia. Per quanto riguarda le eliminazioni negli altri comuni capoluogo, a Savona si parla di 37 animali eliminati, a Imperia 63 e a La Spezia 75: in tutto 689 abbattimenti nei vari territori comunali.

Non hanno fine, dunque, le operazioni per depopolare il territorio ligure nelle zone rosse dove ha colpito la peste suina africana Anche su questo tema la Regione fornisce gli ultimi dati aggiornati: dal 27 dicembre 2021 al 29 ottobre 2023, sono stati prelevati in totale 9.494 cinghiali. "A oggi -spiega la nota dell'assessorato- il numero di cinghiali positivi è 958. In Liguria sono stati prelevati 4.285 cinghiali, in Piemonte 5.209. I cinghiali risultati positivi nella settimana del 23 ottobre sono 13, identificati nei comuni di Borzonasca, Neirone (3), Rovegno (6), Gorreto, Torriglia, Fontanigorda. Da inizio anno il numero di cinghiali positivi è 726".

Il morbo, dunque, seppure non pericoloso per gli esseri umani, continua a colpire e a dettare le iniziative delle istituzioni locali. Pur di fermare la peste suina la Regione si è affidata ai cacciatori oltreché alle guardie venatorie. "I cacciatori sono di grandissimo aiuto -sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura Alessandro Piana- ma non possono farsi carico di tutto, dall’abbattimento dei cinghiali fino alla distruzione delle carcasse. I costi sono quadruplicati e i cacciatori vanno aiutati". Nel corso del 2023 la Regione ha introdotto diverse novità al regolamento venatorio locale, tra cui alcune che hanno sollevato polemiche, come la reintroduzione di arco e frecce. 

Anche il Comune di Genova sta lavorando per ridurre il numero di cinghiali in centro città dove si moltiplicano gli incidenti causati dagli ungulati: di recente, due motociclisti sono caduti in pieno centro, una donna è stata morsa. Inoltre, nei boschi della Val Bisagno, di Righi e di Castelletto alcuni branchi hanno attaccato le persone. Nell’area del Policlinico San Martino il Nucleo di Vigilanza regionale ha eliminato uno storico branco di quattro unità. 

Il problema, sostengono le autorità, peggiora anche a causa degli stessi cittadini che portano da mangiare agli animali selvatici: un pericolo tanto attuale che il Comune ha perfino attivato i cartelli elettronici in centro con tanto di scritta luminosa: "Non avvicinarsi ai cinghiali vaganti". Dare da mangiare ai cinghiali può comportare una multa salata, da 516 a 2.065 Euro, e perfino un periodo di reclusione da 2 a 6 mesi. Eppure dall’inizio del 2023 la Polizia Locale ha comminato 15 multe a Genova.

Per tentare di tenere a bada il fenomeno a Genova si è deciso di posizionare delle gabbie per la cattura nei punti caldi con più avvistamenti, come nella centralissima (e trafficatissima) corso Europa. Per tenere i lontani dai centri abitati, la Regione aveva valutato di realizzare una recinzione chilometrica sulla linea di confine boschi-città. "L’iniziativa è servita a poco -dice Piana-. Prima il problema era solo della Liguria e del Piemonte, ora si è allargato a macchia d’olio fino in Lombardia, anzi diciamo che è in tutte le regioni, da nord a sud". 

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