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CLARA MOSCHINI

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Confagricoltura e Utilitalia, patto per il risparmio idrico

Collaborazione per uso più efficiente e sostenibile della risorsa in agricoltura

Contrasto alla siccità, alla risalita del cuneo salino e al dissesto idrogeologico ma anche riuso delle acque reflue depurate, meccanismi di incentivazione del risparmio idrico e utilizzo dei fanghi da depurazione a fini agricoli. Sono questi i temi al centro del Protocollo d’intesa tra Confagricoltura e Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, siglato ieri a Rimini nel corso della Fiera Ecomondo che si concluderà domani, 10 novembre.

Partendo dalla consapevolezza del crescente impatto dei cambiamenti climatici sulla disponibilità di acqua, che rende necessario ripensare la gestione della risorsa in un’ottica di maggiore efficienza e sostenibilità, Confagricoltura e Utilitalia si impegnano a organizzare iniziative congiunte sul tema delle risorse idriche, puntando su un meccanismo di incentivazione. 

"Un esempio -spiega il comunicato ufficiale- è rappresentato dai 'certificati blu', ossia un sistema di premialità per le buone pratiche, supportato dalle istituzioni e destinato alle imprese. Verranno, inoltre, realizzati studi e rapporti in grado di fotografare le strategie del settore primario per reagire a eventi atmosferici anomali, al fine di quantificare in modo mirato gli interventi infrastrutturali prioritari".

Con la firma del protocollo, Confagricoltura e Utilitalia si impegnano anche a promuovere, "secondo i principi dell’economia circolare, l’utilizzo agricolo di fanghi da depurazione civile, certificati attraverso un marchio in grado di garantire il rispetto dei parametri normativi e di assicurare standard di qualità elevati". In questo modo, sottolinea la nota, sarà possibile abbattere i costi a carico delle imprese per l’acquisto di fertilizzanti tradizionali, rispondendo al contempo agli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dal green New Deal.

“La gestione efficiente dell’acqua è un asset fondamentale per il settore primario, addirittura irrinunciabile oggi -spiega Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura-. Le imprese agricole, infatti, sempre più frequentemente devono fare fronte agli effetti di eventi climatici estremi: la siccità da un lato, le alluvioni e le inondazioni, dall’altro. Pertanto, infrastrutture irrigue performanti, che consentano stoccaggio e dosaggio dell’acqua, e strategie di contrasto alla dispersione rappresentano una priorità per il comparto, a beneficio delle imprese e di tutta la comunità, garantendo vantaggi economici e limitando l’impatto ambientale. In quest’ottica, il Protocollo d’intesa che abbiamo siglato con Utilitalia è, sì un traguardo importante, ma è soprattutto un punto di inizio per realizzare iniziative strategiche per un’agricoltura sempre più circolare e resiliente”.

“Per contrastare al meglio gli effetti dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica -spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini- serve un approccio globale che consideri tutti i diversi utilizzi dell’acqua nel nostro Paese. Per questo motivo, il Protocollo appena siglato rappresenta un esempio concreto di ‘dialogo’ tra l’uso civile e quello agricolo. Come Utilitalia ci siamo fatti promotori di una proposta di riforma del settore idrico in quattro punti, uno dei quali si concentra proprio sulla necessità di sostenere un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua". 

"I gestori -conclude Brandolini- mettono a disposizione le loro capacità di pianificazione ed investimento per supportare uno sviluppo accelerato delle infrastrutture per il riuso, la gestione sostenibile delle acque meteoriche, il recupero energetico e di materia, il drenaggio urbano e il governo di infrastrutture di livello distrettuale come invasi ad uso plurimo e interconnessioni sovraregionali”.
 

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EFA News - European Food Agency
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