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Italiani, popolo di merenderos

Secondo una ricerca, il 55% le consuma almeno 1-2 volte a settimana

Alimento iconico della merenda degli italiani, intergenerazionale, pratico ed equilibrato grazie alla monoporzione confezionata, che lo rende un prodotto per la merenda che non ha eguali. Secondo una recente ricerca Bva Doxa - Unione Italiana Food le merendine sono consumate da 8 italiani su 10 (83%) e più della metà dei nostri connazionali (55%) le mangia almeno 1-2 volte a settimana. Che ne apprezzano soprattutto l’equilibrio nutrizionale dato dalla porzionatura tipica della merendina confezionata, appena 35 grammi in media. Oggi le merendine vanno dalle 110 kcal delle più semplici fino alle 180 kcal circa delle più ricche e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno per bambini e ragazzi, rappresentando, anche a detta dei nutrizionisti, una delle alternative valide nutrizionalmente per la merenda degli italiani.

Il confezionamento delle merendine svolge un ruolo fondamentale e apporta numerosi vantaggi. Garantisce quella praticità che le rende una scelta comoda per le merende e gli spuntini a scuola, al lavoro o per quando si fa sport. E allo stesso tempo rappresenta un prodotto antispreco. “La praticità è senz’altro un importante pregio della merendina confezionata sia per la facilità di trasporto che di consumo”, afferma Giorgio Donegani, tecnologo alimentare.

“Se ci riferiamo invece alla qualità del prodotto, la monoporzione confezionata è fondamentale in quanto assicura al meglio la protezione del contenuto: rimanendo isolato dall’ambiente esterno mantiene perfettamente le sue caratteristiche organolettiche e di sicurezza per tutta la sua durata. A questo vantaggio si lega la possibilità di variare le tipologie acquistate in modo da poter attingere dalla propria dispensa a quella più adatta in quel momento, con la certezza di averla nelle migliori condizioni. Infine, la merendina confezionata può essere considerata un alimento antispreco in quanto una volta aperta se ne consuma tutto il contenuto. Nel caso di dolci che non sono proposti in monoporzione - conclude Donegani - il rischio di spreco è evidentemente più alto: le parti non consumate possono perdere rapidamente le loro caratteristiche di freschezza e anche igieniche"

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EFA News - European Food Agency
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