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CLARA MOSCHINI

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"Donne del vino": un esempio virtuoso

Per oltre il 90% usano vitigni autoctoni, secondo un'indagine in occasione dei 35 anni dell'associazione

Per la prima volta la “gente del vino” mostra il suo volto di custode e valorizzatore del contesto in cui opera inteso come storia locale, architetture, paesaggio, cultura materiale legata all’enologia e agli alimenti. Nessun altro comparto produttivo ha una simile attitudine nella salvaguardia del proprio territorio. Basti pensare che in Italia vengono cementificati due m2 di suolo al secondo e invece il 44% di chi ha un’impresa nel vino è in edifici storici e tutti (96,6%) ritengono che sia necessario restaurare le costruzioni antiche piuttosto che costruirne di nuove. Infatti il 44,7% del campione intervistato ha ripristinato edifici preesistenti e per farlo ha usato soprattutto (56,1%) imprese del posto.

L’indagine su “Donne, vino e salvaguardia dell’identità culturale dei territori del vino” è stata condotta da Marta Galli, direttore operativo Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, è stata presentata a Firenze in occasione del 35° anniversario delle Donne del vino nate proprio in questa città nel 1988.

"Il 94% del campione usa la storia locale per contestualizzare i propri vini", ha commentato Galli dando anche altri elementi di riflessione: "Il 44% di chi ha un’impresa utilizza edifici storici e il 49% ha un’opera d’arte in azienda". Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità e della cultura materiale le Donne del Vino costituiscono un esempio virtuoso da imitare. "Con pochissime eccezioni (96,9%) usa vitigni autoctoni nella produzione dei propri vini, e oltre la metà punta proprio su quelli per raccontarsi", ha spiegato Galli. "Altrettanto plebiscitario (94,5%) l’utilizzo di alimenti e ricette locali in abbinamento alle bottiglie evidenziando un bisogno di identità e radici che va a tutto vantaggio della salvaguardia degli antichi saperi".

Dati accolti con entusiasmo dalla vicepresidente della Regione Toscana e Assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, dal suo dirigente Gennaro Giliberti che sono intervenuti all’incontro: "I risultati di questa ricerca presentata dall’Associazione Donne del Vino - ha detto Saccardi - confermano l’attenzione e la professionalità di cui la Toscana è stata sempre portatrice in agricoltura che, come vediamo, ha plasmato il paesaggio rurale e dato vita a un repertorio di saperi immateriali come tradizioni, abitudini, leggende, ma anche saperi materiali come architetture e strumenti. La viticoltura in particolare, in cui si fa strada sempre di più la sensibilità propria delle donne, che sanno coniugare la strategia vitivinicola e la produzione con l’attrattività turistica, la bellezza del prodotto e dei territori, l’armonia ambientale, sociale, economica, ha aperto la strada a una nuova visione del territorio che va oltre quella economica, diventando visione storica, identitaria di valori, biologico/naturale".

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EFA News - European Food Agency
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