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Carne artificiale: Mattarella firma ddl

Smentiti clamorosamente falsi scoop di stampa, che davano per certa la mancata promulgazione

"Mattarella non firma il ddl carne coltivata". Così, in prima pagina, ha titolato i oggi il quotidiano la Repubblica, unico tra tutti i quotidiani italiani. Quello che forse ambiva ad essere uno scoop, si è però rivelata una bufala. Quando già impazzava in rete la notizia della bocciatura definitiva del divieto approvato da entrambe le Camere, un comunicato del Quirinale ha completamente ribaltato le prospettive.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti promulgato stamattina il disegno di legge sulle “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”. "Il Governo ha trasmesso il provvedimento accompagnandolo con una lettera con cui si è data notizia dell’avvenuta notifica del disegno di legge alla Commissione europea e con l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni che dovessero essere formulate dalla Commissione nell’ambito della procedura di notifica", si legge nella nota della Presidenza della Repubblica.

Un portavoce di Bruxelles ha confermato che il governo italiano ha notificato ufficialmente il provvedimento alla Commissione.

Il provvedimento era stato approvato dal Senato a luglio (leggi notizia EFA News), poi dalla Camera dei deputati a novembre (leggi notizia EFA News). Un consenso non unanime ma sicuramente più ampio rispetto alla semplice maggioranza di governo. Il ddl Lollobrigida è stato infatti votato da alcuni deputati di Italia Viva, mentre altri del Partito Democratico si sono astenuti. Gli unici gruppi parlamentari che hanno mostrato senza cedimenti un'opposizione forte e dura al divieto sono stati quelli del Movimento 5 Stelle.

Indipendentemente dal consenso politico trasversale nei confronti del divieto e dalla disapprovazione del cibo sintetico da parte del 61% degli italiani (leggi notizia EFA News), è evidente la preoccupazione del governo di non incappare in una procedura d'infrazione con l'Europa per intralcio alle regole della libera circolazione delle merci, tutelata dal Trattato di Lisbona.

Da parte sua, la Commissione Europea potrebbe fornire "pareri circostanziati" e "commenti" nei confronti del ddl Lollobrigida, secondo una procedura per cui gli Stati membri sono tenuti a rispondere in merito alla propria produzione legislativa. 

Anche dopo un'eventuale bocciatura del ddl italiano per ragioni procedurali quindi, l'Ue sarà tenuta ad affrontare il dibattito, prendendo posizione in un senso o nell'altro. Del resto la stessa Commissione Europea, molto probabilmente, potrà esprimersi a favore di uno sdoganamento dei cibi da laboratorio solo nel caso in cui giunga sui suoi tavoli un'esplicita richiesta di autorizzazione di quei cibi. A sostenerlo è l'eurodeputato Herbert Dorfmann (Ppe), che in una recente intervista ha riferito della "posizione molto critica riguardo alla carne sintetica" che - dietro le quinte e sul piano informale - avrebbe espresso la maggior parte degli europarlamentari. Se le affermazioni dell'eurodeputato altoatesino fossero vere, la Commissione Europea, anche volendo premere per un'autorizzazione del cibo sintetico, dovrebbe mettersi contro l'Europarlamento. E ciò giocherebbe a favore del governo Meloni, del ministro Lollobrigida, di Coldiretti e della stragrande maggioranza del comparto agro-industriale italiano.

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EFA News - European Food Agency
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