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Stop alla pesca delle acciughe in Liguria

Scatta il fermo volontario dei pescatori liguri

Scatta il fermo volontario dei pescatori liguri per quanto riguarda la pesca alle acciughe nel mar Ligure. “Questo fermo volontario è sempre stato effettuato dai pescatori liguri e non remunerato dallo Stato -sottolinea Daniela Borriello, responsabile regionale di Coldiretti Impresa Pesca-. Scaturisce dal rispetto delle tradizioni locali e dalla presa di coscienza che l’attività di pesca debba passare da una buona gestione della risorsa, dimostrata anche dai report degli organi scientifici che affermano che nel Mar Ligure i piccoli pelagici si trovano in buono stato di salute”.

“Anche quest’anno -aggiunge Borriello- la stagione è stata buona, nonostante le ondate di brutto tempo e i forti venti che hanno caratterizzato la stagione 2023. Ci teniamo altresì a informare i nostri consumatori della chiusura della stagione di pesca per indirizzarli verso un consumo consapevole e basato sulla stagionalità che, come per i frutti della terra, è sempre garanzia di una più alta qualità e freschezza. I punti di vendita diretta dei pescatori liguri e i mercati ittici di Campagna Amica sono pertanto il luogo ideale in cui acquistare prodotti di stagione, buoni e sani: qui, infatti, grazie a una massima riduzione della filiera, è possibile trovare esclusivamente pesce del nostro mare”.

“L’acciuga vive in branchi e si avvicina alla costa solo in determinati periodi dell’anno -sottolineano Gianluca Boeri presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato confederale dell'organizzazione-. Per questo bisogna rispettare i suoi tempi e rivolgersi al consumo esclusivo di quei pesci locali che in questo periodo si possono effettivamente pescare nei nostri mari. Ancora una volta, sottolineiamo l’importanza di un’etichettatura chiara di provenienza e qualità che deve diventare obbligatoria lungo tutta la filiera, così da garantirne la qualità e valorizzare uno dei settori di punta dell’economia Ligure”.

“Il consiglio -conclude Borriello- è di mangiare in questo periodo pesce a km zero, proveniente dai pescatori locali, che non abbia dovuto fare centinaia di chilometri per raggiungere le nostre tavole. In questo periodo spingiamo sull’acquisto di orate, sugarelli, triglie e occhiate, a titolo esemplificativo, e tanti altri ancora”.

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EFA News - European Food Agency
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