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Granchio blu/2: a rischio oltre 1500 lavoratori autonomi nel Polesine

La giunta regionale lancia nuovo appello al Masaf, anche alla luce degli ultimi dati sull'emergenza

Presso la sede di Veneto Lavoro a Mestre (VE) si è tenuto un nuovo incontro del tavolo riferito ai problemi occupazionali derivanti dalla situazione di criticità generata dal granchio blu nell’area del Polesine. L’assemblea, convocata dall’assessore al Lavoro Elena Donazzan, ha visto la partecipazione del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, di Confcooperative Fedagri, Legacoop Agroalimentare, Impresa Pesca Coldiretti, Ama, Pescagri e delle organizzazioni sindacali di categoria, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Pesca. Con l’assessore Donazzan, assistita dall’unità di crisi aziendali, era presente anche l’assessore regionale alla Pesca Cristiano Corazzari.

Nel corso dell’incontro le parti hanno fornito un aggiornamento sull’evoluzione della crisi che vede interessata l’area del Polesine e le attività di molluschicoltura realizzate dagli oltre 1500 lavoratori autonomi afferenti alle cooperative aderenti al consorzio. La produzione registra oggi, nel Polesine, una riduzione dei volumi produttivi della molluschicultura pari al 95% di quelli ordinari, un calo verticale che avviene un mese, come quello di dicembre, normalmente caratterizzato dal picco delle produzioni. 

“Questa emergenza - ha sottolineato l’assessore Donazzan - colpisce un comparto considerato un’eccellenza veneta e nello specifico una delle realtà produttive più importanti d’Europa. La crisi, da un ambito ambientale si è spostata a quello produttivo, ora le ripercussioni occupazionali rischiano di diventare gravi per la stragrande maggioranza degli addetti, quegli oltre 1500 lavoratori autonomi per i quali non è ammissibile il ricorso agli ammortizzatori sociali e alle indennità di disoccupazione. Per questi lavoratori saranno possibili interventi di riqualificazione solo dopo che avranno cessato la loro attività, ma è un’eventualità che riteniamo non auspicabile perché non tempestiva e scarsamente rimediale rispetto a un danno conclamato in termini di lavoro e competenze perdute. È per questo che oggi rinnoveremo il nostro appello al ministero dell’Agricoltura, anche alla luce degli aggiornamenti su dati più precisi dell’impatto economico e occupazionale, affinché venga dato seguito alle richieste che la Regione ha già avanzato su istanza del mondo produttivo e sindacale tutto”.

“Stiamo ponendo ogni attenzione possibile sulla pesca in Polesine che come ha ricordato anche più volte il presidente Zaia è un settore di estrema importanza, la situazione che sta attraversando è straordinaria ed emergenziale – sottolinea l’assessore Corazzari -. La Regione ha affrontato ogni sforzo possibile per sostenere questa realtà unica e fortemente caratterizzante per l’economia veneta. Nella visione generale resta il problema che gli strumenti ordinari faticano a dare risposte adeguate. E’ pressante la necessità di affrontare provvedimenti straordinari per superare questo momento e sostenere il settore”.

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EFA News - European Food Agency
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