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Gruppo Végé "chiude il cerchio" nel Sud Italia

L'ad Santambrogio in esclusiva: "Grandi opportunità con un socio forte come Apulia"

L'ingresso dell'azienda pugliese permette di avviare sinergie sui prodotti a marchio e sulla logistica. Obiettivo: raggiungere 20 mld fatturato entro il 2030

La prima grande notizia del 2024 in ambito retail è senz'altro l'ingresso di Apulia Distribuzione in Gruppo Vegé, che, da questo momento può contare su 31 soci (leggi notizia EFA News). I dettagli dell'operazione sono stati illustrati in esclusiva a EFA News da Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di Gruppo Vegé.

Dottor Santambrogio, come ha preso forma l'ingresso di Apulia Distribuzione nel vostro gruppo?

Con questo ingresso, Gruppo Végé risale a 31 soci nel 2024. Il nostro orientamento è sostanzialmente quello di cercare di comprendere quali siano le dimensioni di un'impresa per diventare nostro socio. L'obiettivo di medio-lungo periodo è far entrare imprese che fatturano dai 200-300 milioni in su o, come nel caso, di Apulia, anche un miliardo. Noi vorremmo aiutare queste imprese a crescere, unendosi tra di loro: anche per questo le cerchiamo soprattutto in quelle aree dove non abbiamo sovrapposizioni elevate. In questo caso, Apulia ha chiaramente buona parte del suo fatturato in Puglia, dove eravamo sguarniti, pur avendo loro anche punti vendita in Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania; il che per noi è positivo, perché, in questo modo la nostra quota aumenta in tutto il Sud Italia. In sintesi, quindi, il nostro obiettivo è prendere imprese grandi o medio-grandi nelle zone dove non siamo troppo "potenti".

Questa operazione è stata perfezionata a seguito della separazione di Apulia da Carrefour. In che modo Gruppo Végé si è inserito in questa dinamica?

Da parte nostra, continuiamo ad avere un ottimo rapporto con Carrefour, anche perché con Christophe Rabatel [amministratore delegato di Carrefour Italia] siamo amici e ci stimiamo reciprocamente. Al di là di questo, abbiamo percepito che il titolare di Apulia Antonio Scaramella non era soddisfatto nel rimanere come master di Carrefour. Abbiamo allora definito che potesse entrare invece come socio di budget. Certamente potrà tenere ancora le insegne di Carrefour per un anno, in seguito deciderà lui cosa fare.

Quali saranno dunque i principali vantaggi per voi e per Apulia?

Il vantaggio principale per Apulia sta nella velocità con cui potrà stipulare i contratti. Loro avranno i nuovi listini e il piano promozionale. Per loro la svolta è nella velocità di esecuzione della sede nei loro confronti, che in altre realtà non si trovava.

Quali sono le caratteristiche del mercato distributivo in cui Apulia è radicata?

Avevamo un socio molto bravo ma molto piccolo, nulla a che vedere con Apulia che probabilmente sarà dieci volte tanto. Per cui a noi va benissimo poter riposizionare la bandiera di Gruppo Végé su tutta la Puglia e anche rinforzare ulteriormente le quote nelle regioni circostanti o semicircostanti, come ad esempio la Sicilia, dove Scaramella ha dei punti vendita, in Calabria, dove siamo forti, in Basilicata e in Campania dove siamo già leader. Per noi il vantaggio è innanzitutto nell'avere un socio in più, una massa critica in più. Con quasi 1 miliardo di euro di fatturato, Apulia ci permette di aumentare come quota e di andare stabilmente in quarta posizione assoluta definitiva, con l'ambizione di scalare, arrivando in terza posizione e superando anche Coop. Se Apulia fattura un miliardo, avrà un concentrato superiore ai 600 milioni, quindi ci dà ancora maggior consapevolezza di poter condividere le nostre proposte con l'industria di marca e non subirle.

In generale, che opportunità vi offre il mercato del Sud Italia?

Io mi chiamo Santambrogio e sono di Milano... ma ribadisco che la cultura del cibo è più presente al Sud che non al Nord. Intendo dire che al Sud, c'è veramente una passione per il cibo che si riscontra sia nel personale di vendita, sia nel cliente, che adorano, appunto, il cibo fin dalla sua preparazione. C'è davvero una bellezza che si respira quando ti parla di food, senza paragoni. Quindi, avere la leadership al Sud, significa per noi la chiusura del cerchio, fermo restando che dovremo rinforzarci ulteriormente nel Nord Italia. Al Sud, al contrario, ormai non abbiamo più imprese da prendere.

Gruppo Végé punta al raggiungimento di 20 miliardi di euro di fatturato entro il 2024. L'ingresso di Apulia è uno degli strumenti verso questo traguardo. Quali sono le altre strategie che state seguendo?

L'asticella è sicuramente alta, comunque ci proveremo. Ci sono sinergie logistiche che possiamo consolidare, vogliamo vedere se riusciamo a fare qualcosa insieme sui prodotti a marchio. L'idea che "piccolo è bello" poteva andare negli anni '90, oggi in un mercato come quello del retail devi essere forte e grande. Il fatto di avere come socio in Puglia un'impresa con 1 miliardo di fatturato ci anche permette di avere sinergie con altri soci, per ottenere scambi non solo di know-how ma magari anche di piattaforme e quant'altro da gestire insieme.

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EFA News - European Food Agency
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