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Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

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Etiopia e Nazioni Unite insieme per caffè e deforestazione

Prima riunione del Comitato direttivo del progetto Folur tenutasi ad Addis Abeba



Il progetto, dal nome particolarmente lungo, si chiama "Preventing forest loss, promoting restoration, and integrating sustainability into Ethiopia's coffee value chains & food systems", ossia "Prevenire la perdita di foreste, promuovere il ripristino e integrare la sostenibilità nelle catene del valore del caffè e nei sistemi alimentari dell'Etiopia". In sintesi è il Folur, il programma che le Nazioni Unite, o meglio lo United nations development programme (Undp) e l'Etiopia hanno lanciato ufficialmente per incrementare il valore del caffè e affrontare la deforestazione

Il progetto Folur ha avuto in questi giorni un'inaugurazione in pompa magna da parte di Fitsum Assefa, ministro della Pianificazione e dello sviluppo etioe, Semereta Sewasew, ministro delle Finanze e da Charu Bist, rappresentante dell'Undp Etiopia. Tutti riuniti in occasione della prima riunione del Comitato direttivo del progetto tenutasi ad Addis Abeba.

Il lancio congiunto del progetto da parte del governo dell'Etiopia, in collaborazione con il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e con il sostegno del Fondo Globale per l'Ambiente serve ad affrontare la deforestazione, promuovere il ripristino delle foreste e integrare la sostenibilità nelle catene del valore del caffè e nei sistemi alimentari del Paese.

Il progetto Folur è attuato in 22 woredas (le divisioni amministrative dell'Etipia, organizzate direttamente dal governo) di 4 regioni: Oromia, Sidama, Etiopia centrale e regione sud-occidentale: il budget totale è di 20.842.202 dollari, incluso il contributo dell'Undp.
Il programma durerà dal 2023 al 2031 e mira all'adozione della Politica nazionale integrata di uso del suolo: si prevede avrà un impatto significativo nell'evitare 7.288.195 tonnellate di emissioni equivalenti di CO2, nel migliorare i mezzi di sussistenza di 440.000 persone (50% donne), nel ripristinare 10.500 ettari di piantagioni di caffè improduttive, nel ripristinare e gestire 60.000 ettari di foreste afromontane secche e umide e nel portare 2.031.502 ettari di terreno a pratiche di uso del suolo migliorate. 

"Il governo etiope è determinato a piantare alberi su larga scala attraverso la Green legacy initiative e le azioni di gestione del paesaggio, mentre sono in corso gli sforzi per sviluppare una politica e una pianificazione integrate dell'uso del suolo -ha spiegato Fitsum Assefa nel suo discorso di apertura dei lavori-. A questo proposito, il progetto Folur contribuirà allo sviluppo della politica nazionale di utilizzo del territorio, del programma nazionale di sviluppo del settore forestale e della strategia globale per il caffè etiope". Assefa ha sottolineato, inoltre, l'impatto diretto del progetto sul miglioramento dei mezzi di sussistenza delle comunità, il sostegno all'iniziativa Green legacy e l'allineamento con la strategia Climate resilient green economy (CRGE) e con l'aggiornamento del Nationally Determined Contribution (NDC).

"Il successo dell'attuazione del progetto Folur -aggiunge Assefa- richiede un coordinamento e una collaborazione efficaci tra tutte le parti interessate. La riunione odierna del comitato direttivo segna quindi un passo fondamentale in questa direzione, riunendo i partner chiave per discutere i prossimi passi del progetto e garantirne l'attuazione con successo".

Charu Bist ha, inoltre, evidenziato il contributo del progetto per affrontare la deforestazione globale e migliorare i mezzi di sussistenza, sottolineando la sua importanza per un futuro sostenibile. "Il progetto Folur -dice Bist- ha un triplice ruolo nell'affrontare gli ecosistemi globali; l'opportunità di affrontare la deforestazione, che porta a una bassa produzione di colture e all'insicurezza alimentare; accelerare la sostenibilità attraverso la cooperazione sud-sud con gli altri 26 Paesi attuatori di Folur". 

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EFA News - European Food Agency
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