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Electrolux, il sindacato affila le armi per l'inconrto con i manager

Attesa per la riunione del 17 gennaio: ieri la Fiom ha riunito il coordinamento Rsu per discutere sugli esuberi

I sindacati si preparano all'incontro con i manager di Electrolux previsto per il 17 gennaio prossimo. Ieri la Fiom ha riunito a Bologna il coordinamento Rsu per discutere sulle ipotesi che si rincorrono circa la situazione che riguarda gli stabilimenti di Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Forlì e Solaro (Milano). Si parla da qualche giorno di 350-400 posti di lavoro in eccesso, di cui più del 50% (200 posti di lavoro circa) nel pordenonese, e una settantina circa nel trevigiano (leggi EFA News). 

"Numeri precisi ancora non ne abbiamo e non è chiaro cosa succederà -spiega Barbara Tibaldi, coordinatrice Fiom nazionale per l’elettrodomestico-. Lo capiremo nell’incontro con l’azienda il 17 gennaio, quando ci diranno anche quanti esuberi dobbiamo aspettarci in Italia". Gli esuberi annunciati, su un organico complessivo di 4.700 dipendenti tra impiegati (1.800) e operai (2.700) si attesterebbero sui 350-400 in prevalenza impiegati e indiretti. A Porcia sono previste sei ore di lavoro e due in contratto di solidarietà, a Susegana, un’ora di straordinario al giorno per i turni a giornata, mezz’ora per quelli pomeridiani. 

Secondo il coordinamento Fiom, quello di Porcia è lo stabilimento più colpito, ed è l’unico sito che ha più impiegati, oltre 800, che operai, 750: questo perché la la multinazionale ha proprio a Porcia il quartier generale e varie attività Global (oltre alla produzione delle lavastoviglie). Gli altri impiegati sono a Susegana (430), Forlì (290), Solaro (110), Cerreto (90).

Nella riunione di Bologna sono emerse le criticità degli stabilimenti italiani del gruppo: la crisi più pesante riguarda le lavatrici costruite a Porcia, e i forni, assemblati a Forlì: il frigo, per ora, sembra in ripresa, specie quello cosiddetto “alto di gamma”, cioè il più sofisticato e costoso, quello per cui viene richiesto lo straordinario a Susegana dove viene realizzato il prodotto. 

A far paura, però, c'è anche il confronto sulle condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori. "Problemi di mancato rispetto dello spirito e della lettera degli accordi sottoscritti, a tutela delle condizioni di lavoro, che minano il modello, oltre che la credibilità del sindacato nel rapporto con i lavoratori", sottolinea Tibaldi riportata da Nordest Economia.

"Questi problemi -spiega una nota della Fiom- sono stati segnalati in particolare dagli stabilimenti di Forlì, Solaro e Susegana, mentre nel dibattito sono apparsi meno per la situazione in Friuli, se pur non rosea, per stessa ammissione dei delegati Rsu di Porcia". 

"Per queste difficoltà diffuse e ritenute più marcate a Solaro (numero pezzi) e Susegana (cadenzatori e area per assiemi) non si escludono iniziative sindacali di gruppo -sottolinea Augustin Breda, storico delegato Rsu di Susegana-. Dipenderà anche dalle risposte che arriveranno dall’azienda il 17 gennaio e le successive valutazioni e azioni".



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EFA News - European Food Agency
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