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Francia, due organismi professionali fanno appello contro l'affaire bisfenolo

Adepale e Fiac, entrambi coinvolti nelle accuse, hanno deciso di ricorrere contro la decisione dell'antitrust

Arrivano le prime reazioni da parte di alcuni dei gruppi coinvolti nell'affaire bisfenoli che sta facendo parlare tutta la Francia. Dei quattro organismi di categoria del settore alimentare transalpino (Fiac, Adepale, Ania e Snfbm) messi sotto accusa, due ossia Adepale e Fiac hanno deciso di fare appello contro la decisione dell'Authorithy che regola la concorrenza (leggi EFA News). Secondo l'Authority, Adepale dovrebbe pagare una multa da 482.400 Euro, Fiac una da 138.000 Euro.

Entrambi i gruppi hanno hanno negato le accuse in dichiarazioni scritte congiunte separate e hanno detto che intendono "contestare con forza" la decisione del regolatore della concorrenza: di fatto, i due gruppo sono pronti a contestare le multe loro inflitte dal garante della concorrenza del paese per l'uso del bisfenolo A (BPA) negli imballaggi. Adesso, le parti accusate hanno un mese per contestare la decisione alla Corte d'Appello di Parigi, ha detto l'autorità della concorrenza.

L'Autorité de la Concurrence, lo ricordiamo, ha annunciato l'intenzione di multare l'Adepale, l'Association des entreprises de produits alimentaire elaborés (Associazione delle aziende alimehtari di trasformazione) sindacato che raggruppa attualmente 1 570 siti di produzione, principalmente pmi, attraverso nei reparti alimentari (conserve, confetture, composte, riso, legumi secchi), freschi (prodotti di ristorazione freschi, vegetali di quarta gamma) e surgelati. Multa anche per la Fiac, ossia Fédération des industries d'aliments conservés, Federazione francese delle industrie di alimenti conservati che riunisce le aziende di tutte le dimensioni e di qualsiasi stato che producono alimenti conservati e in particolare conserve e semiconserve, composte, marmellate e verdure, frutta, funghi e lumache in tutte le loro presentazioni. 

L'accusa dell'Authority è che queste, come altre associazioni abbiano formato un "cartello" con 11 imprese per colludere con i produttori per nascondere la "presenza o assenza" di BPA (bisfenoli A) in alimenti confezionati in Francia.

Adepale e Fiac hanno dichiarato di "aver sempre negato di aver violato il diritto della concorrenza in questa materia e che tutti gli attori interessati hanno agito nel pieno rispetto del quadro e degli obiettivi fissati dalla legge nonché delle raccomandazioni elaborate dalle autorità pubbliche".

"L'intero settore -aggiungono i due sindacati- si è mobilitato per attuare la legge che vieta l'uso intenzionale del BPA nei contenitori alimentari in tempi record, che è stata adottata dal legislatore francese come principio precauzionale".

Secondo l'Autorité, invece, i gruppi coinvolti avevano "messo in atto una strategia collettiva volta a impedire ai produttori del settore di competere sulla presenza, o assenza, di bisfenolo A nei contenitori per alimenti (lattine, lattine, ecc.)". Nella sua decisione, l'Authority ha detto che Fiac aveva guidato il cartello, incoraggiando i produttori "a non competere sulla presenza, o assenza di BPA nelle loro lattine e di coordinare le comunicazioni rivolte ai consumatori su questo tema".

Fc - 37428

EFA News - European Food Agency
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