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Carne coltivata "bovina". D'Eramo: "Alimento contro natura, crea desertificazione"

Carloni (Comagri Camera): "Divieto italiano appena approvato tutela salute consumatori"

La notizia della carne sintetica legalizzata in Israele (leggi notizia EFA News) continua a suscitare le reazioni e i commenti del mondo politico italiano. A partire dal sottosegretario all'Agricoltura Luigi D'Eramo, secondo il quale la decisione israeliana "rappresenta un errore e di fronte alla quale ribadiamo il nostro convinto no a una distinzione fra cibo per ricchi, quello proveniente dagli allevamenti, e cibo di serie b, creato in laboratorio. L’Italia - prosegue D'Eramo - vuole continuare a essere simbolo di cibo buono, di qualità e sicuro per la salute. Per questo siamo orgogliosi di essere stato il primo Paese a vietare la produzione e commercializzazione di alimenti sintetici”.

Con riferimento alla Giornata degli allevatori, celebratasi ieri in onore di Sant'Antonio Abate (leggi notizia EFA News), D’Eramo saluta l'evento come "un’occasione per riflettere sul loro prezioso lavoro che è alla base di tante nostre eccellenze e che contribuisce alla vitalità dei territori, soprattutto nelle aree interne e di montagna. Gli alimenti in provetta, al contrario - conclude il sottosegretario - rischiano solo di generare desertificazione, andando contro la natura”.

Da parte sua, il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera Mirco Carloni esprime "forte rammarico" per la decisione del ministero della Sanità israeliano, con cui per la prima volta viene permessa la produzione di alimenti creati in laboratorio ottenuti da cellule di bovini. "Un provvedimento - sottolinea - che non può trovarci d’accordo e su cui ci siamo battuti in Parlamento per approvare una legge che tutela la salute dei consumatori, il patrimonio gastronomico del nostro Paese e il lavoro di centinaia di migliaia di imprese italiane". 

Al contempo, Carloni ribadisce la posizione "molto chiara" del proprio partito, la Lega, di "contrarietà al cibo prodotto in laboratorio. La scelta italiana ha aperto un fronte che si sta estendendo in Europa e anche in Francia è stata presentata una iniziativa legislativa finalizzata, come la nostra, a richiedere per questi cibi valutazioni molto più stringenti di quelle previste dalla normativa Ue in materia di Novel food”, conclude il deputato leghista.

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EFA News - European Food Agency
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