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CLARA MOSCHINI

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Cso Italy, allarme ortofrutta per il blocco Mar Rosso

Il problema, per ora, riguarda mele, kiwi e agrumi ma è destinato ad allargarsi

CSO Italy rilancia l’allarme per la situazione drammatica evidente con il blocco del canale di Suez. L'organizzazione che rappresenta i principali produttori italiani di ortofrutta, mette in risalto come il danno risulti più significativo per i prodotti freschi, per i quali l’allungamento della rotta, oltre che aumentare i costi di trasporto, incide sulla shelf-life. Anche la durata del blocco dipenderà la quantificazione del danno, sostengono gli esperti visto che, in media, nelle ultime annate, l’Italia ha destinato verso il Medio Oriente e il Sud-Est asiatico rispettivamente 150 mila tonnellate circa e oltre 80 mila di ortofrutta, che in valore rappresentano, complessivamente, oltre 300 milioni di Euro.

CSO Italy ricorda che i Paesi dell’Unione Europea inviano verso il Medio e l’Estremo Oriente circa 1,4 milioni di tonnellate di ortofrutta all’anno. “Oggi -spiega Elisa Macchi, direttore di CSO Italy- il problema, sulla base della stagionalità dei prodotti ortofrutticoli, interessa prevalentemente e in ordine di importanza mele, kiwi e agrumi. Ma se questa situazione dovesse permanere saranno coinvolti anche altri prodotti come ad esempio uva da tavola e susine, in particolare verso i mercati del Medio Oriente”. CSO Italy pertanto si appella alle istituzioni e alle autorità competenti affinché mettano in campo tutte le azioni possibili per venire a capo della difficile situazione e per il ripristino del diritto internazionale in quell’area".

Per cogliere l’entità del danno causato dal blocco, secondo Caso, è sufficiente considerare che per evitare il canale di Suez e pertanto circumnavigare l’Africa, la tratta subisce un allungamento dei tempi di circa 20 giorni: questo porta a un aumento dei costi stimabile fino a 1.500 dollari a container, che si traducono sul prodotto in un aumento fino a oltre 10 cent di Euro al chilo. Questo,ovviamente, sottolinea l'organizzazione, va a ledere " a competitività dell’ortofrutta italiana su quei mercati". Un’altra conseguenza del blocco è che "l’impossibilità o la difficoltà a spedire verso queste aree, comune anche agli altri Paesi dell’Unione Europea, rischia di creare un surplus di offerta nel mercato interno".

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EFA News - European Food Agency
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