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La protesta degli agricoltori ai allarga anche in Italia

A Bologna 200 trattori, proteste anche in Calabria e in altre zone

Si allarga a macchia d'olio anche in Italia la protesta degli agricoltori, partita nei giorni scorsi dalla Germania dove le contestazioni hanno come bersaglio i provvedimenti del governo Scholz (leggi EFA News) ed estesa anche a Ungheria e Repubblica Ceca (leggi EFA News) Da noi, dopo i cortei in Sicilia, gli imprenditori agricoli sono scesi in strada in molte regioni, da Nord a Sud: nel mirino delle contestazioni ci sono le politiche agricole europee, soprattutto la difesa dei cibi sintetici attuata dall'Ue -che, di fatto, va a scontrarsi con gli allevamenti e la zootecnia- ma anche la promozione di prodotti come le farine di insetti che non appartengono alla tradizione italiana. 

A Bologna ieri oltre 200 agricoltori, arrivati anche da Modena e da Ferrara, hanno sfilato in corteo in pieno centro: oggetto delle proteste, in primis, il caro prezzi e la crisi del settore. A guidare la protesta è stato Luisito Naldi, portavoce del Cra (Commissione regionale artigianato) dell'Emilia Romagna. "Il governo ci deve dare delle risposte, ci servono carburante, semi, assicurazioni, sgravi e fermi dei mutui perché molti di noi rischiano di perdere le proprie terre alle banche -ha tuonato Naldi-. Noi agricoltori non riusciamo più a vivere così: oggi siamo in 150-200 trattori, se non ci ascoltate la prossima volta saremo in 2.000". 

Sempre ieri le manifestazioni hanno dilagato anche al Sud. In Calabria centinaia di trattori, a velocità ridotta, hanno percorso le principali strade della regione, dalla Sila fino a Catanzaro. Gli agricoltori calabresi sono scesi in piazza per protestare contro "l'aumento sproporzionato del prezzo del gasolio agricolo e delle materie prime, la concorrenza sleale dei prodotti internazionali e le politiche dell'Unione europea che favoriscono la vendita di prodotti non salubri, come la carne sintetica".

Nel Cosentino, i mezzi sono partiti dalla Sila per arrivare a Cosenza utilizzando la statale 107 silana-crotonese e si sono radunati a Vagliolise nei pressi della stazione ferroviaria. "Protestiamo per far sopravvivere il mondo agricolo -ribadisce Roberto Castiglione, agricoltore che fa parte del gruppo 'Agricoltori silani riuniti', sigla indipendente e costituitasi per l'occasione-. Gli aumenti comportano problemi notevoli per noi che viviamo dei nostri prodotti agricoli d'eccellenza. Inoltre, le aziende sono abbandonate dalle associazioni di categoria e questo è assurdo. Di parole siamo pieni, vogliamo i fatti".

Altre iniziative analoghe si sono svolte a Castrovillari e nel Crotonese, dove la protesta ha interessato la statale 106, percorsa dagli agricoltori con i loro mezzi partendo da Crotone per dirigersi in direzione Sud fino a Steccato di Cutro. Anche la Statale 280 tra Catanzaro e Lamezia è stata interessata dalla manifestazione. 

Anche gli agricoltori autonomi scesi in piazza se la prendono con i nuovi alimenti. "Agricoltori dal 22 gennaio in strada a oltranza", si legge sulla pagina Facebook del comitato con mobilitazioni a Frosinone, Latina, Torino, Reggio Emilia,Modena, Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta e Napoli, ma anche in varie città dell’Umbria, della Sicilia e della Puglia. Nel Lazio, a Viterbo, una trentina di trattori provenienti da tutte le zone della Tuscia hanno paralizzato la via Cassia. 

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