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Agrifish. L'allarme di Lollobrigida: -30% aziende agricole in 10 anni

Crescita costi di produzione (+22% nel 2021-22) e pesano le "politiche ideologiche"

"Credo che sia giunto il tempo di analizzare quelli che sono gli esiti delle politiche finora poste in essere dall'Unione Europea, valutandoli pragmaticamente. Il censimento agricolo, gli stessi dati diffusi dall'Unione Europea calcolano oggi 9 milioni di aziende in Europa. Negli ultimi dieci anni le aziende agricole sono diminuite del 24% mediamente, nella mia nazione del 30%. Gli accorpamenti tra imprese rappresentano solo una piccola parte del fenomeno". Così si è espresso il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione del Consiglio Europeo Agrifish in corso a Bruxelles.

"Un altro dato rilevante è che tra il 2021-2022, dati Eurostat, abbiamo avuto una crescita dei costi di produzione del 22% e solo del 15% del valore, che peraltro si scarica sui consumatori finali. Questi dati - ha proseguito Lollobrigida - insieme agli esiti della pandemia e dei conflitti che stiamo subendo, costringono tutti noi ad aprire una riflessione sulla centralità del settore agroalimentare, della necessità dell'Europa di lavorare a politiche che sviluppino una sovranità alimentare e un'autosufficienza potenziale che ci permetta di affrontare anche crisi contingenti".

"La qualità del cibo che i nostri agricoltori garantiscono più di altri deve essere protetta. E crediamo che questa riflessione deve accompagnare un processo di semplificazione che metta tutti noi in grado di comprendere fino in fondo quale siano le cause di quegli effetti, davanti agli occhi di tutti e che ho appena descritto, citando solo alcuni dei numeri che vengono evidenziati. Le conflittualità in questo periodo - ha proseguito il ministro - che vedono grandi agitazioni da parte degli agricoltori in tutta Europa, probabilmente derivano da lì. La mancanza di consapevolezza del lavoro di rafforzamento nell'ambito del quadro dell'Unione europea di politiche tese a garantire il reddito il giusto reddito per gli agricoltori, permettendo quel ricambio generazionale che tutti auspichiamo, ma che si realizza esclusivamente se si punta anche a garantire la sopravvivenza di questo settore. Peraltro, le zone che vengono abbandonate dagli agricoltori sono le aree interne, sono le zone più deboli, sono quelle che portano a un decremento e a uno spopolamento di interi territori, con una serie di criticità che incidono sull'ambiente".

"Quelli che hanno sostenuto fino ad oggi che dove c'è un agricoltore c'è un problema per l'ambiente hanno sbagliato prospettiva, dove non c'è agricoltura non c'è tutela dell'ambiente. Non è difficile valutare anche gli esiti del cambio climatico e ai danni collaterali che emergono in maniera dirompente proprio dove manca l'agricoltura, allora crediamo che la Pac vada sviluppata con risorse maggiori in futuro rispetto a quelle investite fino ad oggi e con un'attenzione che inverta i parametri", continua Lollobrigida.

"Garantire la produttività insieme alla sostenibilità ambientale è d'obbligo, ma garantirla oggi con un ordine inverso perché al momento, nel tentativo di guardare all'ambiente solamente in Europa, si è perso di vista invece la necessità di garantire il primo tutore dell'ambiente che per noi resta l'agricoltore. Il nostro auspicio che il ripensamento in difesa e a tutela dell'Unione europea sia complessivo e completo tenendo conto degli errori fino ad oggi, posti in essere da politiche ideologiche e poco attente invece a dati che pragmaticamente la storia ci ha messo di fronte, purtroppo grazie ad eventi che auspichiamo non si ripetano", conclude il ministro.

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EFA News - European Food Agency
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