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CLARA MOSCHINI

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Crisi Fiorucci, l'azienda apre a esuberi volontari

Rimane tuttavia "improrogabile" il taglio del 40% del personale

Non c'è ancora un pieno accordo tra Fiorucci e i suoi dipendenti dello stabilimento di Pomezia Santa Palomba (Roma). Si prospettano la chiusura di tre impianti, esternalizzazioni e licenziamenti. La nuova dirigenza del brand di salumi, recentemente acquisito da Navigator Group e White Park Capital è stata irremovibile: poiché “il declino del fatturato degli ultimi 12 anni ha reso purtroppo improrogabile” la ristrutturazione; si renderà necessario il taglio del 40% del personale (155 licenziamenti rispetto ai 211 iniziali). Nel frattempo, prosegue il confronto con tra sindacati e Regione Lazio, al termine del quale le adesioni ad un accordo volontario dei lavoratori pensionabili fino a 36 mesi, risultano al momento 63.

“L’azienda per la prima volta dall’inizio della trattativa ha dichiarato di non avere pregiudiziali sulla volontarietà”, si legge nel comunicato rivolto ai rappresentanti sindacali, al termine dell'incontro di venerdì scorso. “A garanzia della salvaguardia dello stabilimento, le organizzazioni sindacali di riferimento pur apprezzando l’apertura raccolta, hanno ribadito la indisponibilità a proseguire nei ragionamenti che riguardano la futura organizzazione del lavoro”, si legge nella nota, “se l’azienda in modo chiaro non esplicita che la procedura di licenziamento riguarderà soltanto ed esclusivamente i volontari, fermo restando i vincoli contrattuali e di legge”.

Sul fronte sindacale, si riscontra una cauta soddisfazione. Alessandro Vona (Flai/Cigl) accoglie positivamente l’"assenza di pregiudiziali sul carattere volontario degli esuberi", mentre Marco Pasti (Fai/Cisl) esprime preoccupazione sulle "terziarizzazioni" su cui, al momento, la trattativa appare "ancora molto complessa".

“Stiamo lavorando adesso per i cosiddetti non pensionabili, per cui l’azienda ha proposto un ulteriore incentivo reputato ancora poco basso”, dichiara Carla Ciocci di Ugl/Agroalimentare. “La nostra richiesta è che ci si liberi definitivamente dei licenziamenti coatti e si passi esclusivamente alla volontarietà, tema su cui l’azienda ha tolto la pregiudizialità ma senza ancora sgombrare il tavolo della procedura”.

Un nuovo round di incontri è previsto il 1° e il 2 febbraio.

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EFA News - European Food Agency
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