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Dall'Irpef alla Xylella: tutti i "cahiers de doléances" degli agricoltori italiani

Dal Piemonte alla Sardegna dilagano i cortei di trattori. E il Paese - social in primis - è con loro

La protesta degli agricoltori che sta mobilitando tutta Europa suscita forte interesse per una serie di fattori, che vanno dall'uniformità delle istanze alle imponenti dimensioni, passando per l'intransigenza dei dimostranti e per lo straordinario consenso popolare che riscuotono. Sui social, fioccano gli attestati di stima e di vicinanza da parte della gente comune. Ma c'è un altro elemento che fa riflettere: la protesta è spontanea e, per quanto Coldiretti (leggi notizia EFA News) e altre grandi organizzazioni la stiano cavalcando, sono tantissime le sigle, anche poco o nulla conosciute, che si uniscono nella mobilitazione.

Non c'è regione d'Italia dove non abbiano preso forma le ormai note colonne di trattori. In Piemonte, la mobilitazione è particolarmente imponente. In mattinata, a Novara, allo stadio Piola, si sono dati appuntamento oltre 200 trattori provenienti dalle province del nord della Regione. Tra i cartelli si scorgono le scritte: "No farmers No food", "senza agricoltura niente cibo e niente futuro", "coltiviamo il nostro e vostro futuro".

Altro corteo è previsto nei pressi di Cuneo, diretto verso il Palasport di San Rocco Castagnetta. I dimostranti chiedono “una maggiore tutela dell’operato e del lavoro che svolgiamo per contrastare gli attacchi di un potere economico globale, non gestibile con l’azione del singolo”. Vengono deplorati soprattutto “i gravosi tassi di interesse sugli investimenti e l’aumento dei costi delle materie prime”. Immancabile presso ogni picchetto, la lotta alla “sleale concorrenza inflitta da Paesi in cui non vigono le stesse restrizioni operative e produttive a cui oggi ci adeguiamo in Italia”.

L'Abruzzo, regione colpita più dalle altre dalla crisi agraria (vitivinicola in particolare), è sorto un comitato spontaneo denominato Movimento spontaneo agricoltori Cospa Abruzzo. A L'Aquila sono previsti cortei tra domani e venerdì.

In Sardegna, la protesta accomuna agricoltori e pastori, che hanno trascorso la notte sulle banchine del porto di Cagliari sfidando il freddo con dei falò sotto i loro gazebo. Un altro convoglio di trattori ha raggiunto il porto di Oristano, mentre venerdì mattina un altro presidio prenderà forma a Muros, in provincia di Sassari. Tra i sardi c'è chi lamenta la promessa non mantenuta dell'abbattimento dell'Irpef e del credito d'imposta.

In Puglia, al centro dell'attenzione c'è una specifica piaga endemica: quella della Xylella. A Carovigno (Brindisi), il sindaco Massimo Lanzillotti è sceso in piazza al fianco degli agricoltori, ammonendo: "Non si può rimanere fermi sull'introduzione dell'Irpef agricolo e sulla perdita di agevolazioni per il carburante agricolo nel prossimo futuro - prosegue -, e soprattutto sulla politica europea del green deal, che mette ancora più in difficoltà il settore".


 

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EFA News - European Food Agency
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