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CLARA MOSCHINI

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Electrolux/2. Conti in rosso per il 2023

L'anno si è chiuso con un calo degli utili del 9% e vendite a -4%

È sempre più nuvoloso il cielo sopra Electrolux, la multinazionale degli elettrodomestici in crisi da tempo. Su tutto, aleggiano come una nube tossica i conti del bilancio 2023 appena divulgati e per niente ottimistici. I ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili a 134,4 miliardi di corone, pari a circa 11,9 miliardi di Euro ma le vendite organiche sono diminuite del 4%. L’utile operativo, escluse le voci non ricorrenti, è stato di 414 milioni di corone (circa 36,6 milioni di Euro): l’esercizio chiude invece in perdita per 5,2 miliardi di corone, circa 463 milioni di Euro. 

Niente o poco da fare anche nel quarto trimestre, con le vendite nette sono state pari a 35.636 milioni di corone svedesi, pari a oltre 3,1 miliardi di Euro più o meno in linea con il quarto trimestre 2022 e le vendite organiche sono diminuite dello 0,8%, principalmente a causa di prezzi negativi ma anche di volumi inferiori, mentre il mix è migliorato. L'utile operativo è stato di -3.215 milioni di corone svedesi, circa 285 milioni di Euro, il 9 in meno rispetto a un anno prima. 

Alla luce dei conti, il cda di Electrolux proporrà all’assemblea in programma a marzo di non distribuire dividendi. Novità, infine, anche per il board di Electrolux, che vedrà 4 new entry su un totale di 9 componenti. Accanto a Jonas Samuelson, Petra Hedengran, Ulla Litzén, Karin Overbeck e David Porter (confermati) entreranno Geert Follens, Daniel Nodhäll e Michael Rauterkus, oltre a Torbjörn Lööf, candidato alla presidenza del gruppo, dopo che l’attuale presidente Staffan Bohman ha declinato l’invito a restare come hanno deciso di fare anche Henrik Henriksson e Fredrik Persson.

Le prospettive per il 2024 sono moderatamente positive a fronte di una domanda che, stima Electrolux, dovrebbe restare stabile: un'incertezza ulteriore, ce ne fosse bisogno, arriva dalle vicende geopolitiche mentre un aumento di costi potrebbe derivare dalla crisi del Mar Rosso.

Nel 2023 la zavorra per i conti di Electrolux è stata, ancora, il Nord America, nonostante il piano di ristrutturazione del 2022, che ha ridotto di 4 mila unità i dipendenti del gruppo in quell’area, mentre impegnativi sono gli obiettivi dichiarati con il più recente piano da altre 3 mila eccedenze, di cui circa 1.600 in Europa e di queste oltre 370 in Italia. Dal riassetto, che prevede anche la cessione di marchi storici come Zanussi e Zoppas e delle attività produttive in Egitto e Sudafrica, oltre ad azioni finalizzate ad abbattere i costi, il gruppo punta a recuperare 10 miliardi di corone (880 milioni di euro). 

"Il 2023 si è rivelato un altro anno difficile -spiega senza tanti giri di parole il ceo Jonas Samuelson-. L’inflazione elevata, l’aumento dei tassi d’interesse e le tensioni geopolitiche hanno continuato a pesare sul sentiment dei consumatori, che è rimasto debole nei nostri principali mercati. La riduzione complessiva del potere d’acquisto ha portato un maggior numero di consumatori a spostarsi verso fasce di prezzo più basse e a posticipare gli acquisti nelle categorie discrezionali, con un impatto in particolare sull’importante categoria delle cucine da incasso in Europa. Questo, in combinazione con il più alto grado di attività promozionale del settore, ha portato a un calo degli utili per l’intero anno, nonostante la continua buona esecuzione del programma di riduzione dei costi a livello di Gruppo e di turnaround in Nord America".

"Nel 2023, le vendite organiche sono diminuite del 4%, l'utile operativo, escluse le voci non ricorrenti, è stato di 414 milioni di corone svedesi e il flusso di cassa operativo dopo gli investimenti è stato di 3,1 miliardi di corone svedesi -aggiunge Samuelson-. In tre aree di business su quattro siamo riusciti a superare questo difficile contesto di mercato in modo abbastanza positivo, anche se la debolezza della domanda di mercato ha comportato un calo degli utili per il 2023 nelle nostre attività in Europa e Asia-Pacifico. Il nostro problema rimane l'area di business nordamericana, che continua a essere in perdita, chiudendo l'anno con una perdita sottostante di 1.450 milioni di corone svedesi nel quarto trimestre. Ciò si è tradotto in una perdita, escluse le voci non ricorrenti, di 724 milioni di corone svedesi per il Gruppo".

"Per quanto riguarda l'inizio del 2024, si prevede che il sentiment di debolezza dei consumatori continuerà, con il passaggio a prezzi più bassi e il rinvio degli acquisti nelle categorie discrezionali -prosegue il manager-. Tuttavia, poiché la pressione inflazionistica si sta attenuando e i tassi di interesse dovrebbero scendere, ci aspettiamo che la domanda nei principali mercati si stabilizzi nel corso dell'anno. La domanda di elettrodomestici di base nel 2024 dovrebbe quindi essere relativamente neutra in tutte le regioni rispetto al 2023".

"Come sottolineato in precedenza -conclude Samuelson-, stiamo implementando ulteriori e sostanziali attività di riduzione dei costi, con l'obiettivo di generare un contributo positivo agli utili di 4-5 miliardi di corone svedesi nel 2024, grazie all'efficienza dei costi e agli investimenti in innovazione e marketing. Alla luce della situazione del Mar Rosso, vi è tuttavia un certo grado di incertezza in relazione ai costi del trasporto marittimo. Le attività di riduzione dei costi implementate contribuiranno principalmente agli utili nella seconda metà del 2024. Dato il ritardo con cui le azioni avranno un impatto completo sugli utili, non ci aspettiamo un miglioramento sequenziale del reddito operativo sottostante nel primo trimestre".

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EFA News - European Food Agency
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