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Greenwashing, il Consiglio Ue approva la direttiva per la tutela dei consumatori

La nuova norma modifica quelle sulle pratiche commerciali sleali e sui diritti dei consumatori

Il Consiglio Ue ha approvato la direttiva con cui intende migliorare le informazioni ai consumatori nella transizione “verde”, contro il greenwashing e le informazioni ingannevoli in etichetta. "Le nuove norme -spiega il comunicato ufficiale di Bruxelles- rafforzeranno i diritti dei consumatori modificando la direttiva sulle pratiche commerciali sleali e la direttiva sui diritti dei consumatori e adattando entrambe alla transizione verde e all'economia circolare". Si tratta, sottolinea la nota, dell'ultima tappa del processo decisionale.

"Grazie alla direttiva adottata i consumatori saranno meglio informati, meglio protetti e meglio attrezzati per essere reali artefici della transizione verde", sottolinea Pierre-Yves Dermagne, vice primo ministro e ministro dell'Economia e del lavoro belga.

Il campo di azione della nuova normativa riguarda la tutela contro le pratiche scorrette. "La direttiva -prosegue la nota- proteggerà i consumatori dai green claims fuorvianti, comprese le affermazioni sulle compensazioni delle emissioni di carbonio. Chiarirà, inoltre, la responsabilità dei professionisti in relazione alle informazioni (o alla mancanza di informazioni) sull'obsolescenza precoce, agli aggiornamenti non necessari del software o all'obbligo ingiustificato di acquistare pezzi di ricambio originali". 

Altro obiettivo delle nuova direttiva è quello di migliorare "le informazioni a disposizione dei consumatori, al fine di aiutarli a compiere scelte circolari ed ecologiche: ad esempio i prodotti in tutta l'Ue recheranno un'etichetta armonizzata contenente informazioni sulla garanzia commerciale di durabilità".

In pratica, la nuova normativa farà divieto di ricorrere a dichiarazioni ambientali ingannevoli: saranno aggiunte all’elenco Ue delle pratiche commerciali vietate una serie di strategie di marketing problematiche legate al greenwashing (ambientalismo di facciata) e all’obsolescenza precoce dei beni. Si prevede un’etichettatura più chiara dei prodotti: stop dunque all’uso di indicazioni ambientali generiche come “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “verde”, “naturale”, “biodegradabile”, “a impatto climatico zero” o “eco” se non supportate da prove.

"In seguito all'approvazione della posizione del Parlamento europeo da parte del Consiglio l'atto legislativo è adottato -riporta il comunicato del Consiglio Ue-. Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione".

La proposta è stata presentata il 30 marzo 2022 sotto la responsabilità del commissario Didier Reynders. Si tratta di una delle iniziative previste dalla nuova agenda dei consumatori 2020 della Commissione e dal piano d'azione per l'economia circolare 2020 e dà seguito al Green Deal europeo. Fa parte di un pacchetto di quattro proposte, unitamente al regolamento sulla progettazione ecocompatibile e alle proposte di direttive sulle autodichiarazioni ambientali e sulla promozione della riparazione.

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EFA News - European Food Agency
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