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Rappresentanza: Intercarneitalia è l'unica interprofessione delle carni bovine

Il Tar respinge ricorso dell'associazione Oicb che aveva impugnato il decreto ministeriale

Il Tar del Lazio, con sentenza depositata ieri, 26 febbraio 2024, ha respinto il ricorso presentato quattro anni fa (il 27 febbraio 2020) da OICB, l’associazione costituita da Uniceb, Assalzoo, Assograssi, Cia, Copagri e Confagricoltura, presentato per contrastare il riconoscimento di Organizzazione Interprofessionale per il settore delle carni bovine di OI Intercarneitalia, con impugnazione del Decreto del Ministro dell’Agricoltura del 12 dicembre 2019.

"Dopo due anni - commenta il Presidente Alessandro De Rocco - finalmente arriva il giusto riconoscimento al lavoro svolto da OI Intercaritalia riguardo la rappresentanza del settore delle carni bovine". 

La questione può apparire squisitamente tecnica, ma si tratta in realtà di un passaggio fondamentale per garantire lo sviluppo sostenibile di tutto il settore delle carni bovine in Italia. Vediamo perché.

Nell'ambito della complessa architettura della Pac, la Politica agricola europea, fronte della volatilità dei prezzi che colpisce tutta la catena di approvvigionamento alimentare, la Commissione europea punta all’efficienza e alla competitività, estendendo a tutti i settori il modello dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) dell’ortofrutta, attraverso lo stimolo delle relazioni contrattuali, il rafforzamento delle organizzazioni dei produttori (OP) e lo sviluppo delle organizzazioni interprofessionali (OI). Queste ultime possono riunire i soggetti attivi nell’intera catena produttiva e possono svolgere un ruolo utile facilitando il dialogo tra gli attori della filiera, promuovendo le buone pratiche e la trasparenza del mercato.

Sono decenni che Italia si parla di una OI nelle carni bovine e nel 2019 il Ministero dell'agricoltura ha riconosciuto la OI Intercarneitalia, sostenuta principalmente da Assocarni e Coldiretti. In una classica guerra di campanile tipicamente italiana, pure l'OICB si era costituita come interprofessione e da qui la scelta di impugnare la decisione ministeriale. 

"Non c’è da gioire – continua De Rocco – perché la sentenza a noi favorevole non ci fa recuperare i quattro anni di lavoro e diverse opportunità per i nostri allevatori perse inutilmente, senza contare i soldi ed il tempo spesi in avvocati, per affermare un diritto che era chiaro sin da principio. Nonostante ciò abbiamo tentato in più volte di dialogare con le organizzazioni che assieme a UNICEB hanno deciso di presentare il ricorso al Tar. Sforzo vano poiché avevano eretto un muro di gomma, dove ogni proposta è rimbalzata". 

Per De Rocco è "assolutamente assurdo che organizzazioni come Assalzoo e Assograssi, impegnate a fornire servizi agli allevatori, abbiano accettato di mettersi di traverso con un ricorso contro la maggioranza degli allevatori di bovini da carne ma, soprattutto, troviamo grave il fatto che alcune Organizzazioni Sindacali abbiamo dato man forte a chi ha fatto di tutto per ostacolare la nascita di OI Intercarneitalia, che sta già operando anche a livello europeo, avendo contribuito nel 2023 a far nascere SELMA (Sustainable European Livestock & Meat Association) l’Associazione delle Interprofessioni europee, per monitorare ed adeguare la politica comunitaria, sempre più agguerrita contro il nostro settore".

"Ringrazio il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – aggiunge De Rocco – che sin dall’inizio della nostra attività ha capito la bontà del nostro progetto ed ha dato l’adesione di Coldiretti al Collegio di Vigilanza di OI Intercarneitalia. Auspichiamo che ora chi si è messo di traverso al nostro percorso – conclude De Rocco – rifletta sul tempo perso e le occasioni sprecate e dia la disponibilità a partecipare fattivamente alle attività di OI Intercarneitalia, con l’obiettivo di difendere la nostra zootecnia dai continui attacchi mediatici e per migliorare le condizioni di mercato".

red - 38653

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