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Caviro, più efficienza e sostenibilità col nuovo magazzino

Intervista esclusiva col direttore generale Giampaolo Bassetti

Nonostante i tempi difficili per il mondo del vino, Caviro, la maggiore cantina vitivinicola italiana (423 mln di fatturato per l'anno fiscale 2022/23), prosegue il suo piano di investimenti con l’inaugurazione di un terzo magazzino automatico nel sito di Forlì. Esteso su 2.600 mq, ha una capacità di 10mila posti pallet, dispone di 4 trasloelevatori, 3 navette LGV attive e può gestire 5 tipologie diverse di pallet per un totale di 200 pallet movimentati all’ora. Grazie all’uso della tecnologia di precisione, il nuovo magazzino consente di operare con più efficienza e sicurezza produttiva mediante velocità di gestione delle attività di stoccaggio e garanzia del tracciamento di qualunque spostamento delle unità di carico.

“Oltre a questo nuovo magazzino – commenta Giampaolo Bassetti, direttore generale del Gruppo Caviro che EFA News ha incontrato in occasione dell'inaugurazione dell'impianto – sono in corso altri investimenti importanti che interesseranno lo stabilimento di Forlì ma anche quello di Savignano. Tutti progetti che hanno in comune sostenibilità economica, perché garantiscono maggiore competitività e saving da efficienza; sostenibilità sociale, perché aggiungono sicurezza, tracciabilità e personale più formato e specializzato e sostenibilità ambientale con minor impatto e carbon footprint generata”.

Il magazzino è il terzo nel sito produttivo di Forlì, come si integra con gli altri due?

“Si aggiunge ad altre due aree di stoccaggio: la prima realizzata nel 2001 è dedicata agli europallet alto-rotanti, che sono rappresentati quasi totalmente dai brick destinati al mercato domestico; un secondo magazzino è stato realizzato nel 2017 per lo stoccaggio prevalentemente delle bottiglie. Il terzo che andiamo ad attivare in questi giorni va a integrare gli altri due, quindi può gestire qualsiasi tipologia di pallet e di prodotto e stocca anche i materiali sussidiari (bottiglie, cartoni, tappi) automatizzando anche la fase di trasporto del packaging alle linee di confezionamento”.

 Quali sono i benefici principali?

“Con quest’ultimo investimento possiamo chiudere le piattaforme esterne totalmente inefficienti dal punto di vista dei costi e dell’impatto ambientale e concentrare nel sito di Forlì tutto lo stoccaggio. Inoltre, questo nuovo magazzino non assolve solo al compito dello stoccaggio ma rappresenta anche un investimento nell’intralogistica moderna: fino ad oggi in Caviro il packaging era gestito in tre aree diverse, da oggi viene stoccato in un’unica area con conseguenti vantaggi nelle movimentazioni interne dei materiali sussidiari dal magazzino alle linee di confezionamento”.

Vi consentirà quindi di evadere più rapidamente gli ordini.

“È sicuramente un aiuto allo sviluppo dell’azienda attraverso la velocità. Fin dall’inizio degli anni Duemila abbiamo capito che il mercato andava supportato con flessibilità e rapidità. Avere dei magazzini automatici si traduce in un’automazione dei processi quale quello ordine-cliente che viene gestito automaticamente fino alla predisposizione al carico, per esempio abbiamo navette LGV che predispongono i carichi fronte baia d’imbarco nella giusta sequenza di scarico. Rispondere velocemente è un dovere, una necessità, anche all’estero riusciamo a mantenere clienti importanti, come insegne della gdo britannica, servendoli nei modi e nei tempi che richiedono. In Italia abbiamo fatto del servizio un nostro punto distintivo e il mercato ce lo ha sempre riconosciuto”.

Quando sarà a pieno regime questo magazzino quanto inciderà nell’efficientamento dei costi?

“L’investimento avrà un ritorno nell’arco di 6-7 anni, un ritorno così calcolato grazie alla possibilità di avere un finanziamento a fondo perduto del 30% sul valore complessivo di 11 milioni di euro poiché rientra all’interno del Piano nazionale Industria 4.0 – Contratto di sviluppo con il progetto regionale Legami di Vite, a significare l’utilità per le aziende di poter accedere ad alcuni finanziamenti agevolati comunitari e nazionali per rendersi più competitive rispetto a una concorrenza globale molto agguerrita”.

Com’è cambiato negli ultimi dieci anni il mercato del vino?

“Vanno sottolineati due fenomeni fondamentali: l’arrivo nel mondo del vino delle private label in Italia e all’estero e dell’exclusive labels all’estero, due ambiti nei quali il controllo dei costi è indispensabile perché non garantiscono la marginalità di un brand, ma non li possiamo trascurare per la loro rilevanza: i discount, solo in Italia, oggi rappresentano il 30% dei volumi del nostro settore e tra 5 anni vengono dati al 38%. Ecco dunque il senso strategico di investimenti in automazione come questo”.

Quali i prossimi investimenti?

“Questo magazzino è uno step del Piano Caviro30: l’azienda si è sviluppata molto verso il mondo delle bottiglie, se questa crescita proseguirà avremo bisogno di ulteriori impianti da vetro, ma sappiamo già cosa fare e dove posizionare un eventuale quarto magazzino automatico sempre all’interno dello stabilimento di Forlì. Cantine Caviro è la parte terminale di una grande filiera e il nostro compito è valorizzarla espandendo i nostri mercati, quindi ci siamo organizzati per essere pronti”.

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EFA News - European Food Agency
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