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Etichette vino: Lollobrigida firma proroga

Fino al 30 giugno sarà utilizzabile il materiale stampato prima dell'adozione della nuova normativa UE

Federvini: "Una certezza per le aziende vitivinicole italiane". Coldiretti: "Fondamentale uniformare gli standard a livello europeo"

È stato firmato dal ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il decreto che consentirà a centinaia di aziende vitivinicole italiane di usufruire della proroga al 30 giugno 2024 del termine per utilizzare le etichette già stampate precedentemente alla adozione della nuova normativa europea dello scorso dicembre. "Le etichette forniscono già tutte le informazioni utili ai consumatori attraverso uno specifico qrcode e gettarle al macero senza un reale motivo avrebbe un rilevante danno economico a tutta la filiera. Continua il nostro impegno al fianco di agricoltori e viticoltori nazionali", ha dichiarato il ministro Lollobrigida.

La misura è stata accolta favorevolmente da Federvini, il cui presidente Micaela Pallini ha espresso "soddisfazione e apprezzamento". Si tratta, ha detto, di "un elemento di certezza per le aziende vitivinicole italiane in un momento cruciale per l’applicazione dei nuovi obblighi UE in materia di lista degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale. Ricordiamo", aggiunge Pallini, "che già da tempo gli operatori del comparto del vino avevano diligentemente provveduto ad allinearsi alle richieste della Commissione europea e sarebbe stata una beffa non consentire loro di impiegare le etichette già stampate con il simbolo ma senza la dicitura ingredienti”.

Soddisfazione anche da parte di Coldiretti, che tuttavia ritiene "fondamentale uniformare gli standard a livello europeo, adottando la regola che per l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali si utilizzi un codice QR accompagnato dalla sola lettera “I”. Il problema, ricorda Coldiretti, era nato perché "a poche settimane dall’entrata in vigore dal nuovo regolamento la Commissione aveva deciso di inserire il termine completo “ingredienti”, invece di “I”, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo". Un "danno per le aziende" denunciato dalla Coldiretti a tutela di un settore già colpito dall’impennata dei costi di produzione che mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero.

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EFA News - European Food Agency
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