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Spagna: ministro dell'Agricoltura tesse "elogio" dei cacciatori

Ricordato il contributo dell'attività venatoria nel riequilibrio della fauna selvatica

Il governo spagnolo è a sostegno di una "caccia sostenibile" e di uno sforzo congiunto per superare il divario tra campagna e città. Lo ha sottolineato il ministro dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione Luis Planas, intervenendo alla Conferenza Internazionale “Priorità e sfide per i cacciatori europei”, organizzata dalla Federazione Europea di Caccia e Conservazione e dalla Federazione Spagnola della Caccia. Planas ha sostenuto che una caccia ben gestita offre vantaggi economici, sociali e ambientali per la società. Per il ministro si tratta di un'attività tradizionale, che offre anche prodotti di grande valore gastronomico.

Secondo il ministro, la società urbana dovrebbe essere più consapevole del lavoro svolto dal settore della caccia per raggiungere un equilibrio nella popolazione della fauna selvatica o migliorare la gestione dell'habitat, nonché dell'importanza economica e sociale che ha per alcune delle regioni più remote. a rischio spopolamento. A questo proposito ha chiesto al settore venatorio spazi di dialogo che diffondano i contributi della caccia.

Negli ultimi anni c’è stata “una distanza preoccupante tra le visioni rurali e urbane, ma è più astratta che reale”, secondo il ministro, sostenendo una “costruzione di ponti”, all'insegna di dialogo, conoscenza e comprensione. Planas ha precisato che il riconoscimento sociale della caccia comporta anche la responsabilità del settore venatorio di contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle zone rurali, nelle aree in cui i cacciatori possono apportare la loro esperienza e il loro lavoro sul campo.

In particolare, ha assicurato che il settore della caccia è un grande alleato per effettuare il monitoraggio di alcune specie di interesse, come la tortora europea, la pernice rossa e la quaglia. Planas ha inoltre sottolineato il contributo venatorio alla gestione delle popolazioni sovrabbondanti, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sia per evitare danni alle colture o ridurre i rischi per la salute del bestiame.

A questo proposito, il ministro ha sottolineato la capacità dei cacciatori di diventare il primo anello della catena di sorveglianza epidemiologica di alcune malattie animali, comuni tra la fauna selvatica e il bestiame. Per contribuire a rendere l'attività più sostenibile, Planas ha ricordato che due anni fa il ministero ha lanciato la Strategia Nazionale di Gestione della Caccia, preparata e approvata all'unanimità dalle comunità autonome, nel quadro della quale sono stati firmati accordi per l'avanzamento della ricerca. sono stati compilati e sono state organizzate sessioni di formazione.

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EFA News - European Food Agency
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