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La Pietra: "Meno vincoli su modalità lavoro pescatori"

Sottosegretario Masaf auspica riforma in occasione di una riunione informale con gli operatori del settore

E' intenzione del governo "cambiare radicalmente il paradigma dell’imprenditoria legata alla pesca in Italia e per centrare questo obiettivo strategico per il futuro della nostra marineria studieremo, insieme con le associazioni di categoria, le modalità per uscire in mare, pianificando con minor vincoli la propria attività”. A riferirlo è stato il sottosegretario all'Agricoltura, alla Sovranità Alimentare e alle Foreste Patrizio Giacomo La Pietra, a margine della riunione informale su pesca e acquacoltura, tenutasi al Masaf, alla presenza delle associazioni di categoria.

“Fatte salve le giornate di fermo biologico", ha spiegato La Pietra, "vogliamo determinare un vero e proprio cambio di strategia nell’attività dei nostri pescherecci, che permetta ai lavoratori del settore, una volta definite le effettive giornate di pesca, di scegliere in autonomia i giorni in cui uscire in mare”.

“Sempre muovendoci nel dovuto rispetto delle normative italiane ed europee”, si è registrato “un generale consenso delle associazioni sull’adozione sperimentale di un nuovo modello di pesca, che elimini vincoli inutili, se non dannosi per la pesca e ne stabilisca altri in grado di consentire di lavorare con autonomia e chiarezza", ha aggiunto il sottosegretario. "Più di un rappresentante delle associazioni, nel giudicare positivamente l’ipotesi di cambio di approccio ha parlato di rivoluzione copernicana per il settore e concordo con questo giudizio, perché la nostra azione è effettivamente ispirata ad una pianificazione del lavoro, che garantisca maggiori opportunità mercatali”.

Soddisfazione per l'esito del confronto è stata espressa da Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale di Unci AgroAlimentare: “Finalmente ai tavoli istituzionali si parla di innovazione della pesca, con l'obiettivo di tutelare e rilanciare un comparto così importante, a lungo trascurato dai Palazzi, e rafforzare la produzione italiana, tenendo conto della sostenibilità ambientale”. Quella del governo, ha detto Scognamiglio, è "un'ottica differente rispetto al passato", che coglie "con favore l'idea di una pesca dinamica, in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori e di rispondere alle tendenze del mercato”.

“Il superamento di inutili vincoli", ha proseguito il presidente nazionale di Unci AgroAlimentare, "annunciato dall'esponente di governo, in merito alla programmazione delle attività in mare, consente di valorizzare il lavoro degli operatori e di promuovere la filiera nazionale, senza però incidere sullo sforzo di pesca".

"Fatte salve le giornate di fermo biologico e nel pieno rispetto delle norme nazionali ed europee", ha sottolineato Scognamiglio, "si vuole modificare l'attività dei nostri pescherecci, permettendo ai lavoratori di scegliere in autonomia le giornate in cui uscire in mare, in modo da poter ottimizzare sforzi e risorse, migliorando i risultati. Assolutamente condivisibile, poi, la redazione di un protocollo per l'adozione di un marchio che identifichi il pescato italiano fresco e lavorato, garantendo origine e qualità. Anche per quel che riguarda l'ammodernamento del parco imbarcazioni", conclude il presidente di Unci Agroalimentare, "l'atteso arresto definitivo delle vecchie unità, non comporterà una riduzione degli addetti, ma soltanto del numero di imbarcazioni”.

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EFA News - European Food Agency
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