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La Valle Stura dice "no grazie" ai pacchi pasquali di Acqua Sant'Anna

I valligiani, contrariati dal via vai di tir, chiedono all'azienda un altro dono: "espandersi meno" a favore dell'ambiente

La Valle Stura di Demonte dice no ai pacchi pasquale di acqua Sant'Anna. E' accaduto nei giorni scorsi, quando i valligiani hanno deciso di rispedire al mittente il dono pasquale che l'azienda dell'acqua minerale aveva loro destinato. Perché? Perché il gesto, seppure apprezzato, veniva messo in secondo piano rispetto all'enorme via vai di tir che percorrevano le strette stradine della valle piemontese, interamente compresa nella provincia di Cuneo, proprio per affrettare la consegna dei pacchi. 

E così, con un’ironica e dignitosissima lettera di spiegazioni, i valligiani hanno detto "no, grazie". E qualcosa in più. Nella lettera, infatti, si chiede al presidente e amministratore delle Fonti Sant’Anna un dono alternativo: quello di accontentarsi, di non espandere ulteriormente il proprio impero che nel 2020 il ceo Alberto Bertone voleva portare a una produzione da 3,8 miliardi di litri annui. Meno produzione dunque, scrivono i valligiani, visto che l'espansione va "a discapito della qualità dell’ambiente e della vita della bassa valle, dell’impegno di molti piccoli imprenditori per costruire un turismo di qualità e far fiorire piccole realtà agricole e artigianali".

D'altra parte è pur vero che l’acqua di due sorgenti dell’alta valle Stura di Demonte, in provincia di Cuneo, viene bevuta in tutta Italia, nel Nord Europa, in Cina e negli Stati Uniti: merito dell’intraprendenza della famiglia Bertone che dal 1996 ha avviato l’attività di imbottigliamento nel comune di Vinadio con la Fonti di Vinadio S.p.a., che attualmente impiega quasi 140 persone. Grazie all’impianto automatizzato di produzione più grande d’Europa, vengono imbottigliate 710.000 bottiglie ogni ora, in dieci formati e svariati prodotti, per più di un miliardo di bottiglie vendute all’anno. Senza contare gli altri marchi con cui è distribuita (con packaging e prezzi differenti) la stessa acqua proveniente dalle medesime sorgenti. Negli ultimi dieci anni Sant’Anna ha triplicato il fatturato, registrando ricavi per 276 milioni di Euro nel 2020. 

A impressionare però sono anche gli altri dati, quelli per esempio relativi ai circa 1.000 autoarticolati al giorno che transitano nella valle, di cui in media il 50% trasporta acqua in bottiglia: un traffico continuo che rende la SS21 pericolosa, inquina l’aria della bassa valle, scoraggia il turismo e squalifica i paesi, dal momento che le case a ridosso della strada, mutilate dei balconi, tremano a ogni passaggio di un mezzo pesante.

Per tutto questo alcune delle famiglie che giorni fa si sono viste recapitare il pacco pasquale firmato Acqua Sant’Anna hanno deciso di rispedirlo al mittente, accompagnando il gesto con la lettera di spiegazioni. 

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EFA News - European Food Agency
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