Salvataggio Olio Dante: decisivo l'intervento di Illimity
Il gruppo bancario ristruttura debito dell'azienda, passata attraverso un drastico taglio del personale
Da qualche tempo in dissesto finanziario, Olio Dante riceve una boccata d'ossigeno dal gruppo bancario Illimity. "Un calo di volumi sul mercato, una leva finanziaria troppo spinta e un posizionamento sbagliato hanno portato a una crisi di liquidità che si è conclamata nel 2016", ha spiegato Carlo Bassano Di Tufillo, Cfo di Olio Dante. "La ex proprietà Mataluni e le banche creditrici hanno coinvolto il fondo Oxy Capital, ed è stato così siglato un accordo di ristrutturazione ex articolo 182 bis omologato dal Tribunale nel 2017".
Il nuovo management ha proceduto nel risanamento dei conti, con un drastico ridimensionamento del personale (da 150 a 60 dipendenti), mentre l'anno scorso è stato sottoscritto un nuovo accordo di ristrutturazione ex articolo 57 del nuovo codice della Crisi d’Impresa, dopo il coinvolgimento di Illimity.
Illimity ha finanziato Olio Dante del fabbisogno di capitale circolante attraverso il factoring pro soluto avviato nel 2021. "Abbiamo agito prima con l’area Turnaround della divisione Corporate Banking comprando una parte del debito, diventando l’attore principale dentro il comitato dei creditori che erano la controparte: avendo più peso nella negoziazione siamo potuti arrivare al secondo accordo di ristrutturazione", ha detto Franco Marcarini, head of Factoring di Illimity. "Contestualmente il coinvolgimento dell’area Factoring ha permesso di accedere a strumenti per coprire il fabbisogno di capitale circolante, un secondo intervento quindi più operativo che ha dato benzina per portare l’azienda fuori dalle sabbie mobili".
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