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Latte adulterato, la truffa si allarga

Ritirati diversi lotti di mozzarelle da pizzeria per "sospetta carica batterica elevata sulla materia prima"

Che l'operazione del latte andato a male adulterato con soda caustica e acqua ossigenata non fosse una robetta da poco lo si era capito subito, fin dal 24 aprile quando la notizia è stata divulgata (vedi articolo EFA News). L'entità del sequestro (200 tonnellate di latte e derivati) e anche il valore (800 mila Euro) ne facevano qualcosa di potenzialmente più grande. E, infatti, puntuale è arrivata la conferma: sabato scorso, 4 maggio ecco comparire un’allerta sul portale del ministero della Salute nella parte dedicata agli avvisi dei prodotti non conformi a tutela della salute dei consumatori. 

Il richiamo riportato dal ministero riguarda diversi lotti della mozzarella per Pizzeria, a marchio “Fattorie Marchigiane Cons. Coop. Agricola” (IT 11 21 CE): lo stabilimento di produzione delle mozzarelle è a Colli al Metauro, nella provincia di Pesaro e Urbino. I tre lotti richiamati sono: L2411300, L2411400 e L2411500 con scadenza rispettivamente del 22, 23 e al 24 maggio 2024. Il motivo della segnalazione, è "sospetta carica batterica elevata sulla materia prima e sospetto utilizzo di sostanze non autorizzate". 

La decisione arriva probabilmente in seguito al sequestro ordinato dalla procura di Pesaro. A fine aprile, i Carabinieri dei Nas di Ancona e dall’Unità investigativa Centrale del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Masaf, nelle Marche avevano portato a termine un blitz in un caseificio controllato dal gruppo TreValli Cooperlat, una delle prime realtà italiane per la produzione di latte e formaggi, l’azienda Fattorie Marchigiane di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro-Urbino. 

Nella maxi-perquisizione, disposta dalla procura di Pesaro erano state sequestrate celle frigo, vani di conservazione, bancali con prodotti scaduti e ingenti quantitativi di soda caustica e ossigenate utilizzate, secondo le ipotesi, per correggere il latte andato a male. Perquisito poi anche il laboratorio e i locali di stoccaggio. I sequestri, si leggeva nella nota del ministero dell’Agricoltura, erano scattati dopo le indagini della procura di Pesaro, nei confronti di 10 persone e tre società, “al fine di bloccare un complesso fenomeno di adulterazione e sofisticazione che serviva a coprire e correggere il cattivo stato di conservazione di prodotti destinati alla grande distribuzione”. 

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EFA News - European Food Agency
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