L'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) è tra i protagonisti di Macfrut 2024 e in occasione dell'ultima giornata (venerdì 10 maggio, ore 10:00) del salone dell'ortofrutta presenterà il progetto di cooperazione delegata “Sustlives”. Presso gli stand di Riminifiera, sarà dunque possibile degustare l'ortofrutta tipica dell'area del Sahel, nel corso dell'evento "Colture locali resilienti al cambiamento climatico: l'esperienza Sustlives".

Quali sono i prodotti ricorrenti di questa macroregione africana, conosciuta per essere una delle aree geografiche più povere della terra? Ibisco, moringa, amaranto e patata dolce, in primo luogo. Senza trascurare Manioca, Vouandzou, Gombo e Fabirama. Tutte colture particolarmente resistenti ai cambiamenti climatici, nello specifico realizzate secondo modalità tradizionali, per lo più da detenuti donne. Specie ortofrutticole particolarmente adattabili a suoli poveri e con scarsa disponibilità di acqua e pesticidi.

Il progetto Sustlives è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma globale DeSIRA e coordinato dalla sede Aics di Ouagadougou, incollaborazione col Ciheam di Bari. Il progetto, attivo in Burkina Faso e in Niger, coinvolge inoltre le Università di Ouagadougou e Niamey, Alliance Bioversity International - Ciat, il Consiglio Nazionale per le Ricerche, l’Università Roma Tre e la Luke University.

“Le popolazioni del Sahel sono oggi le più toccate dagli effetti del cambiamento climatico: Aics Ouagadougou le sostiene valorizzando le tradizioni alimentari in maniera innovativa, guardando all’ambiente, all’occupazione e all’inclusione di genere”, spiega la titolare della sede Aics di Ouagadougou Laura Bonaiuti.