Imprese agricole: più sostenibilità ma meno gestione del rischio
Secondo il Rapporto di Reale Mutua è limitato il ricorso alla "difesa passiva" come assicurazioni contro danni naturali e catastrofali

Le aziende agricole aumentano il proprio livello di sostenibilità ad ampio raggio e confermano che la scelta in tale direzione viene premiata da risultati economici concreti. È questo, in estrema sintesi, quanto emerge dal V Rapporto AGRIcoltura100, curato da Innovation Team su iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura. Il Rapporto fornisce un quadro altamente dettagliato del settore primario italiano partendo dall’esperienza diretta delle aziende su alcuni asset. I principali sono l’innovazione come fattore di sostenibilità e l’impatto di quest’ultima sui risultati economici; la tecnologia e la ricerca applicata in campo, l’agricoltura 4.0, la gestione dei rischi idrogeologici, ma anche il lavoro e la manodopera, l’economia circolare e l’autosufficienza energetica.
I risultati dell’indagine confermano la crescita del livello di sostenibilità dell’agricoltura italiana, misurata attraverso 288 variabili. I migliori esiti riguardano la sostenibilità ambientale (58% vs 49% nel 2020), la qualità e la sicurezza alimentare (64%, stabile), la qualità dello sviluppo (57% vs 49%).
Nonostante le criticità congiunturali, l’agricoltura italiana si conferma un settore orientato all’innovazione: circa il 70% delle imprese intervistate ha effettuato investimenti nell’ultimo anno, non solo in tecniche e macchinari, ma in quota crescente anche in attività trasformative, infrastrutture, diversificazione e marketing. Due esempi sono le pratiche di agricoltura di precisione (adottate dal 21% delle imprese) e l’autoproduzione di energia (19%).
Secondo il report, le imprese più sostenibili sono anche le più innovative: l’83% delle aziende con alto livello di sostenibilità generale ha un elevato indice di innovazione, contro una media del 39%. Circa il 60% ha investito in cinque o più ambiti (su un totale di undici) nel solo ultimo anno, il doppio della media generale. Sono queste, secondo l'indagine, le imprese che ottengono i migliori risultati economici, con una produttività (misurata come fatturato per addetto) superiore del 72% rispetto a quelle con un livello iniziale o medio di sostenibilità, e una redditività (utile per addetto) quasi tripla. Inoltre, quelle più sostenibili hanno un fatturato relativo all’export oltre tre volte più elevato.
Nell’edizione 2025 del report viene dedicato ampio spazio al tema della gestione del rischio. Sono rischi legati soprattutto agli eventi naturali: il 73% delle imprese dichiara di aver subito danni da eventi naturali negli ultimi tre anni; di queste, la metà ha registrato danni significativi alle coltivazioni (91%), alle infrastrutture (26%), ma anche altri fenomeni come stress idrico, erosione del terreno e degradazione del suolo. Ci sono poi i fattori legati al mercato: il 61% si ritiene fortemente a rischio per l’andamento dei costi di produzione, il 55% per le oscillazioni dei prezzi di vendita, il 49% per la concorrenza extra-UE.
L’agricoltura è però anche un attore fondamentale nella mitigazione di tali rischi: le buone pratiche agricole rafforzano la resilienza del Paese di fronte a minacce sempre più pressanti. Il 61% delle imprese ha attivato almeno un’iniziativa di difesa attiva, in primis gestendo e razionalizzando l’acqua, curando particolarmente le modalità di lavorazione del terreno, mantenendo o costruendo barriere naturali e, in talune situazioni, prevedendo sistemi di protezione, quali ad esempio impianti antibrina e reti antigrandine. Il ricorso a forme di difesa passiva, come le assicurazioni contro danni naturali e catastrofali, è invece ancora limitato e riguarda solo un terzo delle imprese intervistate.
Ad oggi, sottolinea il report, l’agricoltura italiana sconta una consapevolezza del rischio ancora poco sviluppata: maturare una gestione efficace, continuativa e non emergenziale dei rischi è una competenza irrinunciabile e un fattore di sostenibilità esso stesso.
EFA News - European Food Agency