Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Corea del Sud. Starbucks mette la censura al caffè

In vista delle elezioni del 3 giugno vietato ordinare sull'app unendo il nome di qualche candidato

In Corea del Sud la censura si beve con il caffè. Starbucks, infatti, la nota catena di caffetterie molto popolare nel Paese dove ha aperto a fine anni Novanta, ha vietato di usare i nomi dei candidati alle elezioni politiche del 3 giugno se si vuole ordinare un caffè. Per capirci: il divieto, che verrà rimosso dopo il voto, riguarda l'app di Starbucks con cui vengono fatti gli ordini. Nel Paese è già capitato che, al momento di richiedere un caffè, i clienti riempissero il campo dedicato al nome con messaggi di sostegno a un candidato, o messaggi ostili verso un altro candidato o anche solo contenenti uno dei loro nomi. Già prima della campagna elettorale era vietato inserire insulti, nomi impossibili da pronunciare e messaggi offensivi, ma i limiti politici sono una novità.

In questi giorni, invece, ordinare un caffè con l'app di Starbucks comporta l'obbligo, o meglio il divieto, di scrivere i nomi dei 6 candidati presidenti, nel campo libero che rimane sul messaggio: quella di scrivere un nome, ricordiamolo, è prassi normale nel servizio di Starbucks, ma non in questo periodo pre elettorale, però. L’azienda statunitense ha posto il divieto temporaneo che vengano usati i nomi per evitare che gli stessi, associati agli ordini, tipicamente letti ad alta voce dai baristi quando le bevande sono pronte, vengano usati per mandare messaggi politici durante la campagna elettorale. 

Una tornata considerata molto importante e diversa dalle altre, tra l'altro, perché convocata dopo l’impeachment del presidente Yoon Suk-yeol, che era stato destituito a causa del suo "maldestro tentativo" di instaurare un regime autoritario con l’imposizione della legge marziale lo scorso dicembre. I candidati principali sono due: Kim Moon-soo, dello stesso partito di orientamento conservatore di Yoon, ossia il Partito del potere popolare (PPP) e Lee Jae-myung del Partito Democratico (DP) che al momento è all’opposizione e parte come favorito. Ci sono poi altri quattro candidati con meno possibilità: Lee Jun-seok, Kwon Young-kook, Hwang Kyo-ahn e Song Jin-ho.

Ecco, come detto, sono questi i sei nomi che non si possono più usare per ordinare da Starbucks. 
La catena è molto popolare in Corea del Sud, dove ha aperto a fine anni Novanta. Alcuni clienti, intervistati in questi giorni da media internazionali, ritengono esagerata la decisione di Starbucks.

Fc - 50742

EFA News - European Food Agency
Simili