I dazi Usa restano in vigore
Lo ha deciso la Corte d'appello accogliendo il ricorso dell'amministrazione che chiede una pausa della sentenza della Corte federale

La decisione della Us Court of International Trade di sospendere i dazi di Trump (leggi notizia EFA News) subisce un duro contraccolpo ad appena due giorni dalla sentenza. Come ha stabilito adesso la Corte d'appello, infatti, la sentenza della US Court of International Trade è "temporaneamente sospesa fino a nuovo avviso mentre queste corte esamina i documenti delle istanze". La corte di appello Usa, dunque, ha deciso di accogliere il ricorso dell'amministrazione che chiedeva una pausa della sentenza.
I dazi "reciproci", lo ricordiamo, sonio stati imposti il 2 aprile, ribattezzato il giorno della liberazione, anche per colpire il Canada e il Messico con tariffe al 25% per l'immigrazione e la Cina con dazi al 20% per il fentanyl. Queste tariffe, secondo la corte, sono illegali a vanno bloccate: alla Casa Bianca sono stati concessi 10 giorni per farlo. Quelle sull'acciaio, l'alluminio e le auto, invece, restano in vigore perché decise da Trump in base alla 'Section 232' del Trade Act, che consente di limitare le importazioni ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale.
L'amministrazione aveva minacciato di ricorrere già venerdì all'Alta Corte in assenza di una decisione in appello che, a sorpresa, è però arrivata. I tre giudici della Us Court of International Trade, ossia Jane Restani nominata da Ronald Reagan, Gary Katzmann da Barack Obama e Timothy Reif da Trump, hanno stabilito all'unanimità che l'inquilino della Casa Bianca non ha l'autorità di imporre dazi globali e hanno annullato quelli imposti ai sensi dell'International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 mai invocata prima sulle tariffe.
Trump ha definito la sentenza "politica" e "orribile". Parlando di decisione "chiaramente sbagliata", l'amministrazione ha puntato il dito contro i "giudici attivisti" della Us Court of International Trade: "Non spetta ai non eletti decidere come affrontare adeguatamente un'emergenza nazionale", ha tuonato Trump.
Sulla vicenda si sono spesi anche Kevin Hasset e Peter Navarro, due dei più importanti consiglieri del presidente: hanno cercato di minimizzare la portata della decisione e assicurato che Trump ha varie opzioni a disposizione. "Non cambia nulla", ha detto Navarro mentre Hassett sottolinea che la sentenza della Corte federale "non avrà alcun effetto sulle trattative commerciali in corso". Entrambi sottolineano che l'amministrazione ha molte opzioni a sua disposizione.
Una di queste è quella di ricorrere alla 'Section 232' per i dazi reciproci così da continuare ad aggirare il Congresso, che nella politica commerciale ha uno dei suoi maggiori compiti. Un'ipotesi poco probabile è quella di cercare di convincere il Congresso a varare i dazi: per l'amministrazione sarebbe un'impresa con poche possibilità di successo.
EFA News - European Food Agency