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Confcommercio, fondamentali Italia restano positivi

Stime del pil italiano +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026. occupati ai massimi storici

Le stime per il pil italiano vedono il prodotto interno lordo a +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026. Dopo quelle di Istat (leggi notizia EFA News) arrivano le previsioni per l'economia italiana 2025-2026 redatte dall’Ufficio Studi di Confcommercio-Imprese secondo cui il mercato del lavoro nel 2025 risulta ai suoi massimi storici con gli occupati saliti a 24,2 milioni (+2,1 milioni rispetto al 2021) e i disoccupati scesi da 2,5 a 1,5 milioni. L'inflazione è calcolata in un +1,7% tendenziale. 

Restano, dunque, positivi secondo Confcommercio i fondamentali della nostra economia: nel 2024 rispetto al 2023 il reddito disponibile è cresciuto dell'1,3% e i consumi dello 0,4%. "L’incertezza globale -spiega l'analisi- è cresciuta bruscamente per effetto delle politiche commerciali annunciate dagli Stati Uniti, alimentando timori di rallentamento dell’economia mondiale. Il rendimento del decennale Usa, stabile tra il 4% e il 5%, riflette le crescenti preoccupazioni su deficit e debito americani. Questo clima di instabilità può avere ripercussioni anche sull’Europa. In questo scenario l’Italia mostra segnali di stabilità: lo spread Btp-Bund si è ridotto grazie a una gestione prudente della finanza pubblica. Inoltre, l’economia italiana si trova oggi in una condizione di relativa solidità: i fondamentali macroeconomici evidenziano una dinamica positiva, ma il permanere di un quadro d’incertezza globale e una fiducia ancora debole da parte di famiglie e imprese rischiano di limitarne il potenziale".

I fondamentali dell’economia italiana

Nonostante il clima globale, i fondamentali dell’economia italiana sono buoni, almeno nel breve periodo:

  • redditi reali crescenti (anche grazie ai rinnovi contrattuali che ancora non hanno dispiegato del tutto i loro effetti): rispetto al 2023, +1,3% il reddito disponibile nel 2024, consumi +0,4%;
  • mercato del lavoro ai massimi: a marzo-aprile 2025, gli occupati hanno toccato la cifra record di 24,2 milioni, oltre 2,1 milioni in più rispetto a gennaio 2021. Quasi 1,9 milioni (90% del totale) è la crescita nello stesso periodo dei dipendenti permanenti. Disoccupazione al minimo scesa da 2,5 milioni a 1,5 milioni;
  • inflazione sotto controllo (in assenza di shock avversi): a maggio 0% congiunturale, 1,7% tendenziale;
  • contributo positivo del ‘Sense of Italy’ (fascia alta del ‘Made in’, turismo, servizi di mercato): valore aggiunto e saldo della bilancia dei pagamenti crescono molto a ciclo mondiale alto, scendono poco a ciclo mondiale basso.

Problemi nel terziario

Secondo la stima dell’Ufficio Studi, nel 2025, i settori del commercio, della ristorazione e dell’alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori. Un dato in crescita rispetto al 2024 (+4%) che "rappresenta una vera e propria emergenza" perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema economico italiano. Tra le figure professionali più difficili da reperire in questi settori: commessi professionali, macellai, gastronomi, camerieri di sala, barman, cuochi/pizzaioli, gelatai, camerieri, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere

I consumi delle famiglie

I consumi sono sostenuti in larga misura dai servizi, secondo un processo strutturale di terziarizzazione delle relazioni economiche. Tra gli elementi reali che frenano la potenziale crescita dei consumi vi è la perdita di potere d’acquisto, registrata tra il 2022 ed il 2023, dei risparmi accumulati, vale a dire la ricchezza finanziaria netta. Perdita che, comunque, oggi stiamo recuperando. 

Prospettive dei consumi 

Sembra possibile ancora raggiungere l’obiettivo di crescita dei consumi reali pari all’1% nel 2025 e nel 2026. Nel giro dei prossimi 12 mesi dovremmo avvicinarci sensibilmente ai livelli massimi di consumo pro capite, in termini reali, del 2007. 

Fiducia e aspettative delle famiglie

Dall’indagine emergono indicazioni che evidenziano una contraddizione tra percezione e realtà. Innanzitutto, tra le famiglie italiane prevalgono le preoccupazioni attuali legate alla salute (24,9%) e alla sfera economica, con la paura di non disporre di adeguate risorse (23,9%). 

Intenzioni di acquisto e di vacanza

Dall’ultima indagine Confcommercio, il conflitto tra disponibilità effettive e disponibilità percepite emerge anche nelle intenzioni d’acquisto a 12 mesi, generalmente tornate in prossimità del periodo pre-pandemico. Rispetto ad aprile 2024, sono tutte in crescita: ristrutturazione dell’abitazione +3,8%, auto +4,3%, mobili +5,6%, elettrodomestici addirittura +11,9%." Anche sulla base di queste autodichiarazioni -sottolinea l'analisi- prevediamo che l’auspicato rasserenamento dell’orizzonte interno e internazionale potrebbe consentire una crescita degli acquisti, con un ritorno della propensione al consumo a livelli storicamente già testati: cioè passare dal 90% attuale a qualche punto in più già nei prossimi mesi".

Poiché negli ultimi tre anni il turismo del nostro Paese ha avuto forti impulsi dall’estero associato a una buona tenuta degli italiani, possiamo confermare che ci sono buone possibilità di replicare i livelli di presenze turistiche record dello scorso anno o, addirittura, superarli.

fc - 51199

EFA News - European Food Agency
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