Dazi. Lollobrigida: "Usa insostituibili, specie per prodotti come Grana Padano"
Titolare Masaf ribadisce l'impegno dell'Italia per scongiurare "la follia di guerre commerciali"

I contributi erogati dal ministero dell'Agricoltura in risposta all'emergenza Peste Suina Africana ammontano a 19,6 milioni di euro a ristoro dei danni indiretti a cui si aggiungono altri 10 milioni di euro e 4 milioni di euro di risorse residue già disponibili. Lo ha ricordato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, durante l'ultimo question time alla Camera.
Per l'occasione, il titolare Masaf ha aggiunto che: 3,5 milioni di euro sono stati trasferiti dal Ministero alla struttura commissariale nel 2023; 20 milioni di euro per il biennio 2024-2025 per impianti di biosicurezza;- ulteriori 13 milioni di euro sono stati destinati dal Governo Meloni alla messa in opera di recinzioni o altre strutture. "Attualmente stiamo lavorando al Collegato Agricolo, dove intendiamo inserire altri provvedimenti e risorse", ha sottolineato Lollobrigida.
Menzionando l'eradicazione della Psa in Sardegna, certificata nel settembre 2024, dopo 50 anni e l'immediatamente precedente nomina del commissario straordinario per l'emergenza Giovanni Filippini, il ministro ha affermato: "La stabilizzazione della situazione epidemiologica, nonché l'efficacia delle misure attuate in Italia, sono state riconosciute ed accolte favorevolmente non solo dalla Commissione UE ma anche da alcuni importanti Stati importatori dei nostri prodotti suinicoli, come Canada e Stati Uniti, che hanno mantenuto aperti i canali dell'import dei prodotti suinicoli italiani, mentre sono in corso positivi negoziati in Giappone. Il Governo Meloni non ha mai perso di vista la necessità di accompagnare gli allevatori suinicoli in questa emergenza, garantendo, in particolare, uno specifico sostegno alle imprese che hanno subìto danni diretti ed indiretti a causa dell'emergenza Psa".
Un'ulteriore interrogazione ha riguardato il tema dei dazi statunitensi. A fronte di un export agroalimentare italiano negli Usa, che, nel 2024, ha raggiunto il valore di 7,8 miliardi di euro (+17% sul 2023), "il prezzo medio di buona parte dei nostri prodotti sul mercato statunitense è più elevato di quello ottenuto negli altri mercati di sbocco", ha premesso Lollobrigida.
"Allo stato attuale", ha proseguito il ministro, "non si possono fare valutazioni sugli effetti dei potenziali dazi o di quelli parzialmente applicati. È importante, in primo luogo, considerare che per le eccellenze italiane come Parmigiano Reggiano, Grana Padano o aceto balsamico, Pecorino Romano il margine di sostituibilità con prodotti simili di provenienza domestica, o di altri Stati, si può considerare poco rilevante, data la loro 'unicità'".
Per questo motivo, l'imposizione di dazi su tali prodotti, a detta di molti analisti, ha aggiunto Lollobrigida, citando uno studio di European House Ambrosetti presentato a Sorrento, "potrebbe non avere effetti, o, addirittura essere dannosa per il mercato americano. In questi casi, infatti, l'imposizione di un dazio si tradurrebbe in un aumento dei costi per la filiera statunitense e in un possibile aumento del prezzo al consumo interno".
"L'importazione da parte degli operatori statunitensi di prodotti italiani di qualità genera valore per le filiere produttive interne agli Stati Uniti quali la ristorazione e la distribuzione intermedia e finale. Gran parte del valore generato dall'interscambio Italia-Usa di prodotti di eccellenza viene assorbito, infatti, dallo stesso mercato statunitense: nel caso dei formaggi a pasta dura (come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano), circa il 62% del prezzo pagato dall'acquirente americano viene trattenuto dalla componente Usa della filiera. Questa quota sale al 68% nel caso dell'olio Evo Toscano Igp e addirittura al 78% in quello dell'Aceto balsamico di Modena Igp. Quindi si fanno un danno da soli per semplificare", ha commentato il ministro dell'Agricoltura.
Lollobrigida ha concluso ribadendo che, in ogni caso, il governo italiano si sta "impegnando per garantire un'interlocuzione con gli Stati Uniti perché non riteniamo il mercato statunitense sostituibile in alcuna maniera specie con mercati gestiti da autocrazie istituzionali".
A seguito dell'incontro avuto nelle scorse settimane con il proprio omologo statunitense Brooke Rollins (leggi notizia EFA News), le parti hanno quindi convenuto sulla "necessità di costituire un tavolo di comune raccordo per coadiuvare l'Unione europea in questa trattativa per cercare di aumentare ancora di più il rapporto commerciale indispensabile tra Italia e Stati Uniti. Abbiamo dimostrato in questi mesi in maniera indiscutibile", ha rimarcato Lollobrigida, "che l'Italia si è offerta di garantire gli interessi dei propri connazionali, dei nostri imprenditori, cercando di evitare la follia di guerre commerciali con una Nazione che noi dobbiamo considerare il nostro alleato principale a prescindere da chi la governa pro tempore".
EFA News - European Food Agency