Turismo Dop /2. Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia guidano la classifica
Pur offrendo notevoli eccellenze enogastronomiche, il Mezzogiorno dispone di pochi consorzi di tutela

Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia si posizionano ai vertici del Turismo Dop grazie a un mix vincente: la presenza di filiere produttive solide, un’attrattività turistica consolidata e, soprattutto, Consorzi di tutela strutturati e riconosciuti capaci di svolgere un ruolo attivo di governance territoriale. Questa capacità di aggregare attori locali, promuovere progettualità condivise e attivare sinergie concrete fa la differenza nello sviluppo di un’offerta turistica autentica, integrata e sostenibile.
È quanto emerge dalla classifica regionale elaborata nel 1° Rapporto Turismo Dop (leggi notizia EFA News), che offre una lettura oggettiva e comparativa del fenomeno, attraverso un indice sintetico che integra oltre 20 indicatori ricavati da fonti ufficiali: eventi, infrastrutture, riconoscimenti, azioni formative, consistenza del settore agricolo, delle filiere Dop Igp e flussi turistici. Una vera e propria mappa dell’evoluzione del Turismo Dop nel nostro Paese. Il Rapporto evidenzia come la sinergia tra agricoltura, turismo e Dop economy rappresenti oggi un modello virtuoso in grado di generare valore economico, rafforzare l’identità dei luoghi e rispondere alla crescente domanda di turismo esperienziale e consapevole.
La classifica regionale non va quindi interpretata come una semplice graduatoria, ma come uno strumento utile per individuare modelli replicabili e rafforzare le politiche pubbliche. Anche i territori con minore peso strutturale hanno dimostrato che, con visione, coordinamento e capacità di fare rete, è possibile attivare percorsi efficaci di sviluppo locale.
“Il quadro che emerge è certamente positivo e segnala un attivismo crescente in tutti i territori, con esperienze che testimoniano la vitalità del legame tra Indicazioni Geografiche e turismo", dichiara Mauro Rosati, direttore Fondazione Qualivita. "Tuttavia, è necessaria una riflessione sulle regioni del Sud, dove – pur in presenza di numerose produzioni di qualità e di un forte appeal turistico – un numero troppo basso di Consorzi di tutela pienamente operativi non consente ancora di intercettare appieno le opportunità del Turismo Dop, come avviene in altre aree del Paese. È un segnale chiaro: non basta disporre di eccellenze produttive, serve anche una regia solida e riconosciuta, capace di orientare una visione strategica condivisa. In quest’ottica, è fondamentale che anche le amministrazioni regionali del Mezzogiorno imprimano un impulso deciso, sostenendo il rafforzamento dei Consorzi di tutela e promuovendo una governance territoriale capace di trasformare le potenzialità in sviluppo concreto”.
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EFA News - European Food Agency