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La "carnazza" made in Italy brilla tra i ristoranti mondiali

L'Italia piazza tre locali nella World’s 101 Best Steak Restaurants

Non siamo i primi ma, come nel calcio, ci difendiamo al meglio. Parliamo di bistecche, steak, in questo caso, un terreno scivoloso per l'Italia, Paese amante della carne ma, in genere, superato da veri colossi come Argentina e Stati Uniti. Questa volta, però, lo Stivale si è fatto valere in cucina e, nella nuova edizione dei World’s 101 Best Steak Restaurants, considerata la “Champions League” della gastronomia della carne a livello mondiale, brilla in classifica con ben tre ristoranti made in Italy. 

La graduatoria, diciamolo subito, vede in prima posizione come miglior ristorante del mondo per quanto riguarda la bistecca Parrilla Don Julio di Buenos Aires: per il terzo anno consecutivo, il ristorante argentino si aggiudica la prima posizione sotto la guida di Pablo Rivero e dello chef Guido Tassi. Secondo la giuria, Don Julio "continua a rappresentare il punto di riferimento mondiale per qualità artigianale, sostenibilità e rispetto delle tradizioni culinarie". L'australiano Margaret, di Neil Perry, a Sydney si classifica al secondo posto, mentre Laia a Hondarribia, in Spagna, conquista il terzo.

E l'Italia? Come dicevamo fa la sua bella figura piazzando tre ristoranti nella classifica deile 101 migliori steakhouse del mondo:

  • I Due Cippi di Saturnia, in provincia di Grosseto, occupa la quarta posizione. "Immerso nel cuore di Saturnia, tra dolci colline toscane e sorgenti termali secolari, I Due Cippi è un faro di eccellenza culinaria nella Toscana meridionale". Da oltre trent'anni, questo ristorante a conduzione familiare accoglie viaggiatori e abitanti del luogo: guidata dallo chef-proprietario Lorenzo Aniello è un luogo "in cui fuoco, eccellenza, passione e famiglia si intrecciano" per gli amanti della carne pregiata, dell'ottimo vino e della della cucina onesta";
  • La Braseria di Osio Sotto (Bergamo) è numero 25. Situata nel cuore di Osio Sotto, alle porte di Bergamo, La Braseria si è "affermata come una delle principali destinazioni italiane per gli appassionati di carne". Sotto la guida dello chef Luca Brasi, questo locale combina magistralmente la tradizionale lavorazione della carne italiana con l'innovazione culinaria contemporanea. Il ristorante si rifornisce delle migliori razze locali italiane, tra cui il Wagyu italiano e il Bue grasso piemontese, assicurando che ogni taglio sia della massima qualità. 
  • Regina Bistecca di Firenze è al 29° posto. Situato a pochi passi dal Duomo, nel centro storico di Firenze, il Regina Bistecca è ospitato in quello che un tempo era parte del famoso teatro anatomico della città. Il cuore del menu è la bistecca alla Fiorentina, proveniente esclusivamente da bovini di razza Chianina IGP, cotta alla griglia su un focolare a legna, "per essere sapientemente carbonizzato all'esterno e rimanere meravigliosamente al sangue e succoso all'interno". Condita solo con sale grosso, pepe macinato al momento e un filo d'olio d'oliva toscano.

"Con I Due Cippi nella Top 5 e altre due eccellenti presenze nella Top 30 -sottolinea il comunicato ufficiale della manifestazione- l’Italia si conferma una destinazione imperdibile per gli amanti della carne, capace di coniugare tradizione, passione e altissima qualità. Questi riconoscimenti -ribadisce la nota- testimoniano l’altissima qualità della carne, la cura artigianale nella preparazione e la tradizione culinaria che rendono l’Italia una protagonista di primo piano nel panorama internazionale". Il meat master è Vincenzo di Lorenzo.

La classifica, come spiega la nota ufficiale, è redatta da "Upper Cut Media House Ltd., rinomata casa editrice con sede a Londra": dalla sua fondazione ad opera di Ekkehard Knobelspies nel 2019, questa classifica internazionale si è affermata come la "guida definitiva per gli amanti della carne di alta qualità".

Tra le novità di rilievo di quest’anno, oltre alle new entry italiane nelle posizione alte della classifica, c'è anche il Giappone che entra per la prima volta con otto ristoranti nella Top 101, "a conferma della crescente influenza asiatica nel mondo della carne premium".

Oltre 900 steakhouse di tutto il mondo sono state valutate, ma solo le migliori 101 sono state selezionate. La valutazione si basa su 28 criteri dettagliati, tra cui qualità della carne, processi di frollatura, provenienza, precisione nella cottura, qualità del servizio, competenza nella proposta enologica, atmosfera e autenticità. Le ispezioni sono condotte da una rete globale di 21 Steak Ambassadors, esperti indipendenti nei settori della carne, della gastronomia e dei media.


“Presentare ogni anno questa classifica è un onore e una vera celebrazione dell’eccellenza culinaria -commenta il fondatore Ekkehard Knobelspies, ceo ed editore della classifica-. Non celebriamo solo la carne migliore, ma tutto il viaggio e la passione che stanno dietro alla creazione della steak perfetta. L’Italia, con le sue profonde tradizioni e il suo impegno per la qualità, continua a ispirare gli appassionati di carne in tutto il mondo”.

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