Dazi /2. In alto mare trattiva Usa-Giappone sul riso
Tokyo rifiuta accordi al ribasso, dopo la minaccia di tariffe al 30-35% da parte di Trump

Il Giappone non ha alcuna intenzione di sacrificare il proprio settore agricolo in risposta alla recente richiesta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di importare maggiori quantità di riso americano. Lo ha sottolineato il segretario capo di Gabinetto giapponese Yoshimasa Hayashi. "Non abbiamo intenzione di scendere a compromessi che danneggerebbero l'agricoltura giapponese nei futuri negoziati", ha dichiarato Hayashi in una conferenza stampa.
In tal modo, il governo giapponese ha replicato alle recenti dichiarazioni di Trump, che ha minacciato dazi del "30% o 35%" nei confronti di Tokyo, nel caso in cui i due Paesi non dovessero raggiungere un accordo entro il 9 luglio. Oltre tale data scadranno i dazi temporanei fissati per 90 giorni al 10% per la maggior parte dei Paesi partner commerciali degli Usa, per dare il tempo ai governi di tutto il mondo di negoziare con l'amministrazione Trump.
Lo stesso presidente Usa ha dichiarato di essere scettico sul raggiungimento di un accordo con Tokyo. Il Giappone si trova attualmente ad affrontare una tariffa del 25% imposta dagli Stati Uniti su automobili e componenti auto e una tariffa del 50% su acciaio e alluminio. Nonostante i precedenti cicli di negoziati ministeriali, sono stati compiuti pochi progressi.
Hayashi ha sottolineato che il Giappone continuerà "negoziati sinceri e costruttivi" con gli Stati Uniti per raggiungere un accordo che avvantaggi entrambe le parti.
In Giappone, il settore risicolo versa una seria crisi, al culmine della quale, il ministro dell'Agricoltura Taku Eto ha dovuto rassegnare le dimissioni, a seguito di una dichiarazione poco opportuna (leggi notizia EFA News).
EFA News - European Food Agency