Barilla: pubblicato nuovo rapporto di sostenibilità
Focus su agricoltura rigenerativa, energie rinnovabili e comunità

Tra i traguardi principali: prodotti con meno sale e più fibre, coinvolgimento di oltre 7.000 agricoltori e 815.000 tonnellate di materie prime grazie al programma di filiera Barilla Sustainable Farming, e circa il 50% di energie elettrica consumata proveniente da fonti rinnovabili. Nel 2024 oltre 3.700 tonnellate di cibo donato per favorire l'accesso alimentare.
Barilla ha pubblicato il nuovo Rapporto di sostenibilità, sintetizzando un percorso virtuoso avviato da 17 anni e he coinvolge tutti i prodotti del gruppo, dal pesto con vasetti di vetro riciclato e basilico tracciabile con blockchain, allo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, fino al miglioramento nutrizionale di 140 prodotti Mulino Bianco in 10 anni. Grazie a questi sforzi, per il secondo anno consecutivo, Barilla ha ottenuto iol riconoscimento di prima azienda alimentare al mondo per reputazione secondo il Global RepTrak 100. Come spiega l'azienda, "alla base di questo percorso c'è un purpose chiaro: "La gioia del cibo per una vita migliore”, espressione di una visione che unisce passione per il buon cibo italiano e responsabilità verso il futuro".
"Quello che condividiamo all'interno del nuovo Report di Sostenibilità è frutto di una visione che traccerà il percorso verso il nostro futuro. – affermano Guido, Luca e Paolo Barilla nella lettera introduttiva al Rapporto di Sostenibilità 2024 - La strada sarà come sempre lunga e complessa, ma grazie all'impegno e alla passione delle nostre Persone, siamo pronti a proseguire il viaggio con la stessa intensità e determinazione con cui abbiamo iniziato”.
"Il nostro impegno prende forma concreta attraverso un nuovo approccio strategico di sostenibilità, pienamente integrato con la nostra strategia di Business" – aggiunge Gianluca Di Tondo, Amministratore Delegato del Gruppo Barilla. "Un percorso che ci guiderà fino al 2030, trasformando la nostra visione in azioni quotidiane e impegni concreti".
Nel portafoglio di Barilla (21 brand, oltre 2 milioni di tonnellate di prodotti realizzati nel 2024) ogni prodotto ha una storia di sostenibilità da raccontare, partendo proprio dalle ricette, continuamente migliorate per offrire prodotti sempre più buoni, sicuri e adatti a una dieta corretta ed equilibrata. I risultati 2024 raccontano che l'88% dei volumi venduti contiene un massimo di 5g di zucchero e non supera 0,5g di sale per porzione, con miglioramenti rispettivamente del +0,7% e +1,5% rispetto al 2023. Il 90% dei volumi sono fonti di fibre (+0,8% vs 2023), mentre il 65% dei prodotti da forno in monoporzione non supera le 150 kcal per porzione (+2,4% vs 2023). Un percorso che dimostra come sia possibile coniugare il piacere del cibo con scelte nutrizionali consapevoli.
L'imopegno per la sostenibilità coinvolge anche l'intera catena di fornitura, a partire dalla produzione agricola. Sviluppo varietale, disciplinari di coltivazione e strumenti digitali: la visione di Barilla per un'agricoltura più sostenibile, resiliente, efficiente e orientata al futuro oggi coinvolge oltre 7.000 agricoltori e copre 815mila tonnellate di acquisti per le quattro filiere strategiche secondo i disciplinari sviluppati da Barilla Sustainable Farming: grano duro, grano tenero, segale e basilico. Barilla intende, inoltre, favorire una progressiva diffusione delle pratiche di agricoltura rigenerativa all'interno delle proprie filiere, con l'aspirazione di arrivare entro il 2030 a un approvvigionamento di 250mila tonnellate di materie prime provenienti da produzioni rigenerative certificate. Inoltre, il 100% delle uova acquistate da Barilla proviene da galline allevate a terra e l'azienda non effettua né finanzia test sugli animali.
Anche il packaging fa la sua parte. In Italia il 100% delle confezioni di pasta, sughi, pesti, pani, biscotti e merende è disegnato per il riciclo, con istruzioni chiare per il corretto smaltimento e informazioni sui materiali utilizzati. Le iconiche "blue box” per la pasta, per esempio, utilizzano cartoncino in fibra vergine da foreste gestite responsabilmente e la rinuncia alla "finestrina” trasparente ha fatto risparmiare l'immissione sul mercato di circa 126mila kg di plastica all'anno.
(1- segue)
EFA News - European Food Agency