Dazi/2. In serata incontro Ue-Usa: Sefcovic all'attacco?
Il commissario Ue per il Commercio vedrà Jamieson Greer, rappresentante commerciale Usa

Si fa sempre più caldo il tema dazi tra Ue e Stati Uniti. Dopo lo "schiaffo" di Trump che ha annunciato tariffe per l'Unione europea al 30% (lkeggi notizia EFA News), il team tecnico Ue è diretto a Washington, secondo un portavoce della Commissione europea: proprio la Commissione ribadisce che "il dialogo" tra le due sponde dell'Atlantico "prosegue".
Il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, ha avuto ieri una chiamata con l'omologo americano Howard Lutnik. Questa sera sentirà Jamieson Greer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti nella seconda amministrazione Trump.
Nel frattempo, a smuovere ancora di più le acque, sono arrivate le parole del ministro per gli Affari europei e gli Affari esteri francese, Jean-Noël Barrot. "La minaccia degli Stati Uniti di applicare dazi doganali del 30% all'Unione Europea è un metodo scorretto che sembra un ricatto e non è all'altezza delle relazioni tra gli Usa e l'Ue -sottolinea Barrot-. Ricordiamo che tali dazi doganali ridurrebbero drasticamente il potere d'acquisto della classe media americana, che sarebbe la prima vittima di una tale decisione".
"Ricordiamo -ha aggiunto Barrot- che l'economia americana ha un bisogno vitale dell'economia europea per funzionare e che le grandi aziende digitali realizzano il 25% dei loro ricavi in Europa. Inoltre, l'eurozona finanzia l'economia e il deficit pubblico americano per un importo pari a 3.000 miliardi di euro al netto degli investimenti americani in Europa".
Sempre oggi, sul tema dazi, si è espressa anche Claudia Buch, presidente del Consiglio di vigilanza della Bce la quale ha lanciato un chiaro segnale ai mercati e alle istituzioni finanziarie: l’inasprimento dei dazi doganali e l’aumento delle tensioni geopolitiche stanno rimodellando rapidamente lo scenario operativo delle banche.
Nel corso di un'audizione presso la Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, Buch ha sottolineato che sebbene la reazione dei mercati agli ultimi annunci tariffari sia stata breve, i segnali sottesi indicano rischi crescenti, soprattutto nel medio e lungo termine.
"La reazione iniziale del mercato agli annunci è stata relativamente breve -spiega Buch-. L'attività sui mercati finanziari è aumentata, con conseguente aumento della volatilità e delle richieste di margine. Gli spread di finanziamento delle banche si sono temporaneamente ampliati, ma rimangono lontani dai picchi storici. Tuttavia, sebbene il sistema finanziario abbia finora mantenuto una buona resilienza, stiamo monitorando attentamente i potenziali effetti di ricaduta dagli intermediari finanziari non bancari alle banche, soprattutto considerando l'attuale elevato grado di incertezza geopolitica".
Buch si è detta particolarmente preoccupata del potenziale impatto strutturale dei dazi sull’economia reale. "Le implicazioni a lungo termine di dazi doganali più elevati per i bilanci bancari diventeranno evidenti solo nel tempo -ha spiegato-. Dazi doganali più elevati rallentano gli scambi commerciali e possono avere un impatto negativo sulla crescita e sulla salute finanziaria delle imprese. Vi è notevole incertezza su come si manifesteranno questi effetti. Sebbene sia prematuro prevedere un deterioramento della qualità degli attivi, il rischio di credito e il fabbisogno di accantonamenti delle banche potrebbero aumentare".
Per tali ragioni le banche dovranno garantire di disporre di riserve sufficienti per far fronte a sviluppi avversi. "In generale -ha dichiarato Buch-, il settore bancario europeo rimane ben capitalizzato e liquido. Tuttavia, persistono sacche di vulnerabilità specie nel comparto dei prestiti garantiti da immobili commerciali. Una lenta erosione della qualità del credito potrebbe compromettere la redditività in caso di peggioramento dello scenario macroeconomico".
EFA News - European Food Agency