Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Colussi, la sostenibilità è in filiera

Intervista esclusiva con Camilla Colussi, ESG Corporate Manager del gruppo dociario

Il gruppo Colussi ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2024, che racconta un impegno strutturato e coerente verso unagricoltura più innovativa e sostenibile. Al centro di questa visione c’è la filiera controllata del grano, che raggiunge oggi i 6.900 ettari coltivati in Italia, con un incremento di quasi 2.000 ettari (+39%) rispetto allanno precedente. A supportare il sistema interviene oggi la digitalizzazione delle attività agricole attraverso Colussi Farm, piattaforma sviluppata in collaborazione con xFarm Technologies e messa a disposizione gratuitamente a tutti i produttori della filiera del grano tenero. 

Camilla Colussi, ESG Corporate Manager del Gruppo, illustra i target raggiunti e quelli da raggiungere in questa intervista esclusiva a EFA News.

Quali sono gli obiettivi che avete raggiunto con il bilancio di sostenibilità 2024?

Nel bilancio rendicontiamo i passi importanti che abbiamo compiuto nel 2024 per rendere ancora più solido il nostro impegno verso un modello alimentare sostenibile. Siamo cresciuti nelle filiere, ampliando la superficie coltivata secondo le nostre regole del 39% e definendo un nuovo disciplinare per il grano tenero. Abbiamo introdotto pratiche agricole più sostenibili e innovazione digitale in campo. Abbiamo inoltre avviato una filiera sperimentale per lagricoltura rigenerativa, che valorizza la fertilità del suolo e la biodiversità. Lobiettivo è creare conoscenza e innovazione, condividerla con i nostri fornitori per prenderci cura del prodotto a partire dal campo. Sul fronte industriale abbiamo proseguito il nostro impegno per la transizione energetica, riducendo del 10% lintensità energetica dei nostri stabilimenti e coprendo il 100% del fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili. Parallelamente, abbiamo proseguito nel percorso di riduzione degli imballaggi in plastica (195 tonnellate in meno rispetto al 2022) e condotto analisi ambientali (LCA) su oltre 50 prodotti. Non meno importante, abbiamo continuato a sostenere chi è più fragile, con oltre 5 milioni di porzioni donate al Banco Alimentare, e ottenuto la certificazione sulla parità di genere (UNI/PdR 125), a conferma dellattenzione alla valorizzazione delle persone e delle pari opportunità nel nostro ambiente di lavoro.

Quali obiettivi vi siete posti per il 2025?

Nel 2025 vogliamo rafforzare ulteriormente lintegrazione dei temi ESG nei nostri processi industriali, decisionali e gestionali. In un contesto normativo e geopolitico complesso – tra nuove direttive europee e segnali di arretramento da altri contesti internazionali – siamo convinti che investire sullo sviluppo sostenibile sia una scelta di valore, oltre che di responsabilità. Per questo abbiamo deciso di organizzarci in modo più solido: abbiamo, nominato una funzione ESG dedicata, istituito un Comitato Sostenibilità e coinvolto trasversalmente le funzioni aziendali nella costruzione di una strategia ancora più integrata con il nostro business. Stiamo lavorando in questottica per costruire il nuovo Piano di Sostenibilità di medio periodo che definirà i nuovi impegni per gli anni a venire.

Al di là degli obblighi di legge, quali sono i benefici per una realtà come Colussi dalla redazione di un bilancio di sostenibilità?

Per noi il bilancio di sostenibilità è un atto di trasparenza e responsabilità. È il sesto anno che lo pubblichiamo in modo volontario, sottoponendolo a verifica da parte di un revisore indipendente: non lo facciamo per obbligo, ma perché crediamo che la coerenza tra ciò che diciamo e ciò che facciamo sia un valore per chi lavora con noi, per i nostri clienti e per la collettività. Rendere pubblici i nostri processi e i nostri risultati significa garantire affidabilità, credibilità e impegno reale. È uno strumento che rafforza la fiducia dei nostri interlocutori e che ci aiuta a migliorare costantemente.

Siamo in una fase storica in cui negli Usa chi è al governo pensa che lapplicazione di un disciplinare di coltivazione rigoroso, limiti a fertilizzanti, glifosato e agrofarmaci, siano un minus e non un plus. È possibile che queste pressioni possano influenzare le produzioni europee?

Come azienda alimentare che lavora con farine provenienti da filiera controllata, crediamo fortemente che un disciplinare rigoroso sia un valore aggiunto, non un limite. Garantisce tracciabilità, qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale: tutti aspetti sempre più apprezzati dai consumatori. È vero che negli USA c’è una visione più permissiva su certi temi, ma non riteniamo che questo debba influenzare il nostro modello. Al contrario, siamo convinti che lEuropa debba continuare a investire in filiere virtuose: sono un elemento distintivo e strategico anche in ottica di export.

Il vostro gruppo come sta vivendo questa fase di confusione sul tema dei dazi? Le vostre esportazioni in Usa hanno subito contraccolpi?

Al momento il nostro gruppo non è particolarmente impattato dalla situazione legata ai dazi, poiché solo una quota minoritaria del nostro business è rivolta al mercato statunitense. Tuttavia, seguiamo con attenzione gli sviluppi: un eventuale ulteriore inasprimento delle misure potrebbe avere ripercussioni sia a livello commerciale che economico. Ci stiamo preparando a diversi scenari, con lobiettivo di proteggere la nostra competitività e garantire continuità al servizio dei nostri clienti.

gfa - 52809

EFA News - European Food Agency
Simili